Astronomi del futuro in competizione fra galassie e stelle

Alla Corsi le Olimpiadi italiane sui misteri dell’Universo Da tutto il Triveneto in lizza 100 studenti dai 14 ai 17 anni
Di Giulia Basso
Silvano Trieste 13/02/2017 Osservatorio, via Bazzoni, premiazioni
Silvano Trieste 13/02/2017 Osservatorio, via Bazzoni, premiazioni

Anche se l’astronomia non è più materia curricolare nelle scuole superiori i misteri dell’Universo continuano ad affascinare le menti degli studenti più giovani. Lo dimostrano i cento astronomi in erba, dai 14 ai 17 anni, che sono giunti a Trieste in questi giorni per partecipare alle “Olimpiadi Italiane di Astronomia” (proprio oggi la conclusione della competizione). Provengono dalle scuole medie e superiori di tutto il Triveneto e hanno già affrontato una dura preselezione - erano 450 gli iscritti da Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia - per entrare a far parte della compagine che qui a Trieste affronta la prova scritta per accedere alla finale nazionale. Tra questi cento piccoli esperti nello studio dell’Universo c’è anche una piccola rappresentanza triestina, composta da quattro ragazzi e una ragazza del terzo anno della scuola media Corsi, che ospita le gare. Ad accompagnarli è la loro professoressa Laura Agrimino, che insieme a Francesco Longo, docente dell’Ateneo giuliano, li ha preparati alla sfida. Peraltro, davvero combattuta, perché a spuntarla saranno solo due ragazzi per categoria. La gara consiste nella risoluzione scritta di cinque problemi di astronomia generale ed è suddivisa in due categorie: la prima destinata agli “astronomi junior”, dai 14 ai 15 anni, fra cui anche gli studenti della Corsi, e la seconda ai colleghi “senior”, dai 16 ai 17 anni. I quesiti variano dalla dinamica elementare dei corpi del Sistema solare ai fenomeni delle stelle e delle galassie.

«Per prepararci - racconta Leonardo Rizzeri, della terza E della Corsi - abbiamo potuto contare sulle lezioni della nostra professoressa Agrimino e del professor Longo, che insegna astrofisica all’Università. Con loro abbiamo affrontato i problemi proposti nelle gare delle scorse edizioni, e un paio di noi hanno anche preso lezioni private per approfondire alcuni concetti fisici, dalla velocità all’energia». Lo studio dell’astronomia, ci dice entusiasticamente Federico Longo, della 3 B, è decisamente intrigante: «È una materia che ci avvicina ai misteri dell’universo, che non potremo mai toccare con le nostre mani né vedere a occhio nudo. Grazie agli studi degli astrofisici possiamo conoscere, per esempio, la composizione delle stelle o studiare il comportamento di un buco nero».

Oltre alla competizione vera e propria, i ragazzi in questi giorni hanno potuto partecipare anche ad alcuni appuntamenti pensati apposta per loro. Domenica hanno incontrano gli astronomi dell’Inaf, che li hanno aggiornati sui temi caldi della ricerca astrofisica e li hanno guidati all’utilizzo dei telescopi della Stazione osservativa di Basovizza. Ieri invece hanno ricevuto un premio e potuto assistere a una conferenza dell’astronoma Elena Rasia. Le Olimpiadi italiane di astronomia sono organizzate dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, di cui fa parte l’Osservatorio Astronomico di Trieste, dalla Società Astronomica Italiana e dal Ministero dell’Istruzione. «L’Osservatorio di Trieste ha introdotto per primo, nel 2001, questa competizione in Italia - spiega Conrad Böhm, responsabile interregionale per il Triveneto delle Olimpiadi Italiane di Astronomia -. Siamo orgogliosi di ospitare cento astronomi in erba: questa gara ci dà la misura di quanto i giovani siano interessati alla natura e al cielo infinito che ci circonda».

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