Auguri al Vespa Club 70 anni di viaggi in sella alle due ruote

Il Vespa Club Trieste compie 70 anni e festeggerà l’anniversario con un raduno internazionale che si terrà in città dal 24 al 26 agosto, con i preparativi in fase di organizzazione in questi giorni, anche in collaborazione con il Comune. Un traguardo importante per il sodalizio, tra i primi in Italia dedicato alla famosa due ruote e che in ogni ritrovo annuale conta fino a 500 partecipanti in arrivo soprattutto dall’estero.
È lunga la storia alle spalle del gruppo, fatta di momenti di incontro, di viaggi o di semplici escursioni, come la prima in assoluto, accompagnata dalle forze dell’ordine in moto, perché Trieste apparteneva allora al Territorio Libero. «Nel settembre del 1947 alcuni vespisti triestini decidono di organizzare la prima gita turistica nella vicina Grado – racconta sul sito il presidente Alessandro Leban – con tanto, appunto, di scorta della polizia militare. È in questo contesto che nasce nel 1948 il Vespa Club Trieste, con la guida del presidente Ovidio Opiglia e il vicepresidente Ferruccio Miletta. Questo è anche l’anno in cui numerosi vespisti triestini prendono parte all’ormai celebre “sciame d’argento” di Milano. Nel frattempo anche la componente femminile del Vespa Club Trieste si mette in luce, nel 1949 e nel 1950 le vespiste triestine si classificano per due anni consecutivamente al primo posto nel raduno femminile di Stresa. Il 1950 porta ulteriori soddisfazioni ai centauri giuliani che, oltre ad aggiudicarsi il Trofeo del Turismo, ricevono anche una medaglia di bronzo dal Coni per la scalata in Vespa del monte Pasubio, un’impresa ardua che non trovava precedenti».
E poi ancora tanti traguardi e tante partecipazioni numerose a diversi eventi in tutta Italia. Nel corso del tempo sono tante le persone a ritrovarsi all’interno del club, fino ai soci attuali, una settantina. Gli spostamenti in gruppo restano la componente principale delle attività svolte. «La storia recente del “Vespa Club Trieste e Gatti Randagi” – prosegue Leban – questa la nostra denominazione completa, è piena di viaggi anche in luoghi lontani, fatti rigorosamente con la mitica Vespa, di presenze assidue a raduni che spesso sono molto impegnativi. Questo ha portato i soci del club ad avere contatti con amanti del mezzo in tutta Europa, divenendo così ambasciatori di quell’italian style che piace sempre tanto. E ci ha permesso di conoscere luoghi nuovi e di far conoscere la nostra città, che sempre più frequentemente viene visitata, basti pensare al nutrito numero di partecipanti che il nostro raduno annuale richiama. Abbiamo avuto anche l’idea di creare gemellaggi con altri Vespa Club, proposta che è stata accolta con entusiasmo dai vespisti austriaci, tedeschi, sloveni e croati».
La lunga vita del gruppo passa anche attraverso momenti storici indimenticabili. «Nel maggio del 1952 – ricorda ancora Leban – si svolge a Bassano del Grappa un raduno denominato significativamente “Sul ponte di Bassano” che vede l’incontro di 230 vespisti triestini con il gruppo dei vespisti di Trento, è il momento in cui il presidente del Vespa Club di Trento accende con la propria fiaccola quella dei triestini portata da Opiglia, come significativo auspicio del definitivo ricongiungimento di Trieste all’Italia».
Ma come funziona il club al momento? «Ci ritroviamo ogni lunedì nella nostra sede, in via Reni, di fronte al Piccolo – racconta il socio Mario Pecorari – e principalmente si parla dei raduni, quelli fatti nel week end appena trascorso e quelli che sono in programma in quello successivo. Si confrontano le esperienze vissute e si pensa a quali spostamenti poter fare. Ma soprattutto si fa vita da associazione, con il semplice gusto di passare piacevoli momenti insieme. Di viaggi ne abbiamo fatti davvero tanti con i vari soci, anche con lunghi tragitti come in Portogallo, in Norvegia e in altri Paesi europei. Tra gli incontri più partecipati qualche anno fa l’Eurovespa di Mantova, dove ci siamo ritrovati in oltre 12 mila, con una folta rappresentanza proprio da Trieste».
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