Aula spaccata sulla pipì dei cani

Votato l’obbligo della bottiglietta d’acqua, ma l’assessore Lobianco si ribella
Di Giovanni Tomasin

Elio cantava: «Cani e padroni di cani, vorrei stringervi le mani in uno strumento di tortura e di morte». Ecco, il Consiglio comunale di Trieste forse non arriva a tanto, ma di certo chiede una linea durissima verso chi porta Fido a fare un giro e poi non pulisce quel che resta sui marciapiedi e contro i muri. Ragion per cui lunedì sera l’assemblea ha approvato un pacchetto di misure che include anche l’obbligo di portarsi dietro una bottiglia d’acqua per pulire laddove il cane urina. Un inasprimento che l’assessore competente Michele Lobianco ha detto chiaro e tondo di non esser disposto ad applicare: «Non chiederò mai ai proprietari di cani di portarsi dietro un litro e mezzo d’acqua per portare a spasso l’animale domestico».

La base della stretta è una mozione presentata da Barbara Dal Toè di Lista Dipiazza. Il testo «impegna l’assessore competente a dotare le vie della città di un numero maggiore di contenitori per i rifiuti allo scopo di non fornire alibi a chi non asporta le deiezioni canine; fare campagna preventiva di informazione alla cittadinanza e implementare la segnaletica verticale; infine intensificare il pattugliamento e i controlli per contestare tempestivamente l’immediata violazione». Il testo è stato emendato più volte, dal 5 Stelle Alessandro Imbriani, dal dipiazzista Roberto Cason e dal leghista Giuseppe Ghersinich. È stato Cason a chiedere l’adozione dell’obbligo della bottiglietta d’acqua.

Inutile dire, un tema come questo ha scatenato le fantasie del Consiglio, che si è speso per circa un’ora in valutazioni ampie e soddisfacenti sulle deiezioni canine. Sono intervenuti Manuela Declich (Fi), Claudio Giacomelli (Fdi), Paolo Polidori (Lega Nord), Alberto Polacco (Fi), Michele Babuder (Fi), Maria Teresa Bassa Poropat (Insieme per Trieste), Fabiana Martini (Pd), Everest Bertoli (Fi). C’è chi come Martini si è detto a favore, c’è chi come Bertoli si è detto contrario. Le posizioni all’interno del Consiglio si sono rivelate alquanto diversificate, tanto che alcuni capogruppo hanno preferito lasciare libertà di coscienza al momento del voto.

Lobianco, però, ha messo in chiaro da subito le sue perplessità: «Spetta e me decidere se mettere in pratica l’indirizzo politico, e non chiederò mai ai proprietari di cani di portarsi dietro un litro e mezzo d’acqua per portare a spasso l’animale domestico». Secondo l’assessore l’unica soluzione sono le sanzioni, «però non abbiamo guardie zoofile a sufficienza, in un anno abbiamo dato solo una decina di multe».

Non di soli cani s’è occupato il Consiglio. Tra le mozioni discusse in tarda serata un testo di solidarietà ai medici del pronto soccorso, presentato da Fi e votato dal centrodestra e dal M5S, e pure una mozione sul destino del gruppo Generali, ecumenicamente firmata da tutti i gruppi.

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