Aussa Corno, 2 vie di salvataggio

SAN GIORGIO DI NOGARO. Gli azionisti del Consorzio industriale Aussa Corno, danno mandato al presidente della Ziac, Tullio Bratta, di valutare la percorribilità delle proposte per il salvataggio economico dell’Ente, come l’ipotesi di un prestito da parte della Provincia di Udine, o l’ingresso azionario “moderato” dell’Interporto Alpe Adria di Cervignano nella compagine societaria. Pare invece sempre più lontana la proposta di ricapitalizzazione dell’Ente, che scontenta Comuni e Provincia. Questo è il risultato del vertice tenutosi ieri a Udine, indetto dalla Camera di commercio udinese, alla quale erano stati invitati i soci con più del 5% di azioni: Provincia di Udine, i Comuni di San Giorgio di Nogaro, Torviscosa, Cervignano e Terzo d’Aquileia, gli istituti bancari Mediocredito e Cassa di risparmio, l’Associazione industriali di Udine, e le Associazione di piccole e medie imprese e artigianato, per verificare la fattibilità delle proposte avanzate atte a far uscire il Consorzio della Ziac, dalla difficile situazione economica che sta attraversando. Allo stato attuale, il Consorzio avrebbe bisogno di 5-7 milioni di euro per risollevarsi. Intanto, venerdì, il presidente Bratta illustrerà all’assemblea dei soci il bilancio di previsione per il 2013 dell’Aussa Corno, che si attesta sui circa 14 milioni di euro, con una perdita annua pari a 375mila euro, bilancio che vede una pesante incidenza (si parla di 3-4 milioni annui) delle rate dei mutui contratti dall’ente consortile per l’acquisizione di terreni e immobili (circa 50 milioni di mutui).
Il clima, da quanto si è appreso, ieri è stato decisamente positivo, tutti hanno ribadito il ruolo fondamentale che ha il Consorzio Aussa Corno non solo a livello provinciale, ma anche regionale e la necessità di “dargli una mano” per risolvere il momento negativo, destinato a risolversi (anche in tempi brevi) con la vendita di qualche lotto di terreno per i quali ci sarebbero già interessamenti da parte di alcune aziende di fuori regione. La Provincia di Udine, azionista di maggioranza del Consorzio, tramite il suo presidente, Pietro Fontanini, si è detta disponibile a valutare, attraverso un’operazione bancaria, la possibilità di concedere un prestito, restituibile, all’Aussa Corno (i Comuni vedrebbero con favore questa ipotesi che permetterebbe loro di mantenere “peso” nella compagine). Il mandato dato a Bratta, prevede anche l’ipotesi di un confronto con l’Interporto di Cervignano, per un suo ingresso “moderato” nella compagine societaria. Il Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Aussa Corno, 250 milioni di patrimonio, quest’anno festeggerà i 50 anni dalla costituzione e tutti auspicano che quello che è il momento più buio della sua esistenza venga superato in breve tempo.
Francesca Artico
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