Aussa Corno: un piano entro 10 giorni
SAN GIORGIO DI NOGARO. La presentazione di un piano industriale che preveda anche la fusione con l’Interporto di Cervignano è prioritaria per dare un futuro al Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Aussa Corno. Lo chiedono le banche creditrici, la Provincia e la Camera di commercio di Udine, e da ieri anche la Regione. E’ quanto ribadito nel vertice tenutosi a Trieste, presenti tutti i sindaci, l’assessore provinciale Teghil, il presidente di Confindustria Udine Tonon, il presidente della Ccia Da Pozzo, i sindaci soci, i revisori dei conti e le banche, oltre all’assessore regionale Bolzonello, al commissario del Consorzio industriale Aussa Corno, Lucio Chiarelli, che dovrà presentare entro dieci giorni un piano industriale che preveda, appunto, anche la fusione con l’Interporto di Cervignano.
Secondo quanto è trapelato, le banche creditrici (il Consorzio è esposto per circa 50 milioni), come già confermato al commissario Chiarelli, hanno dato tutta la loro disponibilità a posticipare i pagamenti dei ratei dei mutui, chiedendo però come garanzia un piano industriale con annessa fusione con l’Interporto di Cervignano e l’aumento del fondo di dotazione (ricapitalizzazione) da parte dei soci.
Una richiesta fatta propria dalla Regione che ha dato, appunto, una decina di giorni al commissario per presentare il piano a seguito del quale ci sarà un altro vertice in Regione tra i soggetti coinvolti.
Come si ricorderà, sull’aumento del fondo di dotazione si sono già espresse Ccia (che metterebbe circa 1,6 milioni di euro), Confindustria e Provincia di Udine (socia di maggioranza che ha già disposto 1.749.000 euro). Va anche detto che è saltata l’ipotesi di far entrare nella compagine societaria l’Interporto di Cervignano (80% delle quote di Friulia) attraverso l’acquisizione delle quote societarie messe in vendita dalla Fondazione Crup, in quanto quest’ultima ha deciso di non venderle più, per cui ora si dovranno valutare come programmare la fusione.
Pietro Del Frate, sindaco di San Giorgio di Nogaro - Comune che come Torviscosa, Cervignano e Terzo d’Aquileia (soci di peso) detiene il 5% di quote - ha ribadito che tutti devono fare la propria parte, anche il privato (chiaro il riferimento alla banche) per ridare un futuro all’ente consortile che gestisce l’area industriale più importante del Friuli Venezia Giulia. nche il sindaco di Cervignano Gianluigi Savino è intervenuto per manifestare la propria preoccupazione sul futuro dell’ente. Il Consorzio Ziac ha 16 dipendenti in contratto di solidarietà.
Francesca Artico
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