Aussa Corno, vertice sulla fusione

In gennaio soci convocati in Regione per discutere del futuro con l’Interporto

SAN GIORGIO DI NOGARO. La Regione convoca per l’8 gennaio un incontro con i soci di “peso” del Consorzio Aussa Corno: Provincia di Udine, Comuni soci storici (San Giorgio, Torviscosa, Cervignano e Terzo d'Aquileia, con la presenza anche di Carlino e Marano), Camera di commercio, Confindustria Udine e, ovviamente, il commissario della Ziac, Lucio Chiarelli, per discutere sulle strategie future dell’ente e dell’ipotesi di fusione con l’Interporto di Cervignano. Dopo l'incontro con la Regione, ci sarà l’assemblea dei soci per approvare il budget 2014 e il piano finanziario triennale del Consorzio Aussa Corno, piani che dovevano essere votati ieri, ma che su richiesta del sindaco di Terzo d'Aquileia, Tibald, cui hanno aderito anche gli altri comuni, la Provincia, la Ccia e Confindustria, sono stati rinviati a dopo il vertice. Ricordiamo che il budget 2014 dovrebbe dare respiro per un anno al Consorzio Ziac: il saldo è sostanzialmente in pareggio, in quanto tiene conto del previsto aumento di capitale, della vendita di terreni, del rimborso dell'Iva e della dilazione di un anno del debito con le banche. Tutto, dunque, è rimandato all’8 gennaio. Intanto però al Consorzio servono entro la fine dell'anno per il rimborso mutui circa 1,8 milioni di euro, ratei che le banche avevano accordato di “bloccare” a fronte di precise garanzie dei soci sulla ricapitalizzazione, cosa che ad ora non è avvenuta. Va detto però che sul tema dell'aumento del fondo di dotazione restano ancora molte perplessità a causa dei “paletti” posti dalla Camera di commercio, che ha approvato la ricapitalizzazione, ma ha posto come condizione la presentazione di un piano per la fusione con l'Interporto. Per attuare l'iter di fusione i tempi sono lunghi, ci vogliono da un anno a un anno e mezzo di lavoro e fino ad allora cosa succederà? Intanto è saltata l'ipotesi di far entrare nella compagine societaria l'Interporto di Cervignano (80% delle quote di Friulia) attraverso l'acquisizione delle quote societarie messe in vendita dalla Fondazione Crup, in quanto la Fondazione ha deciso di non venderle più, per cui tutto resta ancora molto confuso. Incerto resta anche il futuro dei 16 dipendenti del Consorzio Ziac, da tempo in contratto di solidarietà. L'assemblea di ieri ha comunque approvato alcuni punti, come il rinvio dell'uscita dall'Eine (ente che raggruppa i Consorzi del Nordest) del Consorzio, l'uscita dal Ficei (ente nazionale dei Consorzi) e il piano regolatore territoriale di Cervignano in relazione allo sviluppo industriale di un’azienda.

Francesca Artico

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