I piatti di “Aut Standing” a Monfalcone hanno un grande valore sociale
Inaugurato il locale in via Ponchielli gestito dai giovani con disturbi dello spettro autistico. Cinque ragazzi, tre le ragazze dai 23 ai 34 anni e quattro educatori

Un’accoglienza calorosa, venerdì pomeriggio, in via Ponchielli 2 a Monfalcone. All’inaugurazione del nuovo ristorante-pizzeria “AUTstanding” – locale inclusivo in cui giovani con disturbi dello spettro autistico lavorano come cuochi, camerieri e baristi – c’erano infatti quasi 200 persone.
Tra essi, anche Natasha De Noto, presidente di Go Aut Ets, il consigliere regionale Carlo Grilli, l’assessore regionale al Lavoro e Formazione Alessia Rosolen, il sindaco di Monfalcone Luca Fasan e l’europarlamentare Anna Maria Cisint che hanno sottolineato l’importanza sociale dell’evento.

Presenti anche gli esponenti di banche a sostegno dell’iniziativa come ZKB e BCC. Dopo la benedizione di Don Flavio Zanetti, l’inaugurazione è continuata sotto le note della banda “Vecia Trieste Show Band”. Lo staff al completo è composto da 12 collaboratori: otto giovani (5 ragazzi e tre ragazze) dai 23 ai 34 anni e 4 educatori. Gli orari d’apertura sono dalle 12 alle 22 da martedì al sabato.
Il progetto “AUTstanding-La sosta inclusiva” della cooperativa La Melagrana onlus nasce dall’idea di due fisioterapisti-ristoratori, Lucia Bevilacqua e Salvatore Pilato -marito e moglie- che 22 anni fa hanno pensato di creare una palestra differente: «Il ristorante stesso è la loro palestra – spiega Pilato – lo scopo è quello di rafforzare potenzialità e competenze dei giovani, dando loro effettive opportunità di inserimento lavorativo».

Le persone affette da autismo, infatti, trovano grosse difficoltà nel riuscire ad avere contratti di lavoro regolari e, conseguentemente, nell’inserimento completo in società.
«Ho sempre detto grazie – sottolinea una ragazza del locale – ma nessuno aveva mai detto grazie a me. Ora, sì!». Paradossalmente, a soffrire di “marginalità sanitaria” sono proprio coloro che sono considerati troppo sani per essere assistiti correttamente e che quindi poi di fatto restano a carico delle famiglie.
«Dal punto di vista istituzionale, spesso, c’è il deserto – hanno detto gli ospiti presenti – e quando diventano maggiorenni sono figli di nessuno perché non hanno la possibilità di avere giusti sussidi». «Noi iniziamo quindi ad approcciarli al lavoro con un tirocinio conoscitivo e quando vediamo che hanno delle capacità e interesse a svilupparle facciamo partire il tirocinio vero e proprio recandoci in azienda sanitaria – aggiunge Pilato – la nostra palestra ha una durata variabile, proprio come lo è ogni personale riabilitazione. Assumiamo circa il 70% dei collaboratori».
Questo risultato non ha valenza solo per il singolo ragazzo, che riesce a sviluppare autostima e capacità di autodeterminarsi, ma anche, parallelamente, per le strutture pubbliche, che possono avere di conseguenza maggiori spazi assistenziali nell’ambito sanitario e, dall’altra parte, maggiori aumenti nel Pil del settore economico.
Negli anni, sono 78 i giovani che hanno ricevuto il contratto indeterminato. L’obiettivo è quello di riuscire a proporre loro un lavoro esterno nella ristorazione in ambienti concretamente inclusivi. L’autismo è un disturbo neurologico, non psicologico. Ci sono però ancora preconcetti a riguardo, ad esempio la credenza che le persone con questo disturbo non provino emozioni, quando invece la difficoltà sta nel (auto)comprendere l’enorme mondo interiore che li caratterizza.
«Da quando abbiamo iniziato, fortunatamente, la situazione è cambiata molto: vent’anni fa non venivano neanche fatte le diagnosi. Parallelamente, anche AutStanding si è evoluto: dopo aver aperto il primo locale al Santuario di Monte Grisa di Trieste grazie all’appoggio del Monsignor Ravignani, durato 12 anni, ci siamo spostati a Prosecco dove ci troviamo ancora oggi. Con la pubblicazione di un articolo poi ripreso dall’Ansa, siamo poi giunti alle orecchie del Presidente della Repubblica e nel 2024 siamo persino stati invitati al Quirinale. Ciò ci ha portato a provare una nuova sfida: un secondo locale a Monfalcone».
La cooperativa continua ad autofinanziarsi e i ragazzi arrivano qui tramite contatti dei genitori. L’offerta varia a seconda dei collaboratori: a Monfalcone si possono trovare le classiche pizze ma anche piatti unici e particolari, gluten free. L’attenzione alle materie prime e al prodotto è centrale per i collaboratori. “AUTstanding”, non a caso, significa ‘autismo’, ma anche ‘eccezionale’, a trasmettere l’importanza di condividere la vita con gli altri in autonomia e dignità e la possibilità di vedere la vita da un altro punto di vista. Sviluppando la capacità di autodeterminarsi, questi giovani possono passare, così, da ‘assistiti’ a ‘protagonisti’ della propria storia.
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