Auto, a Trieste in un anno il 4% in meno. Lieve rialzo nell’ultimo trimestre

L’effetto dello tsunami sul mercato dell’auto in città si è smorzato. Ma le conseguenze del vento che ha spazzato in pochi anni centinaia di posti lavoro e un comparto economico in città sono ancora concrete. I numeri della crisi parlano chiaro. Nel 2001 erano state vendute più di 10mila auto. Negli anni Novanta, ai tempi d’oro della benzina agevolata, si era arrivati fino a 18mila. Nel 2013 le immatricolazioni non hanno raggiunto le 4mila. Ma ora esiste qualche piccolo segnale di ripresa, secondo gli esperti. Il crollo verticale si è quasi fermato. E anzi l’ultimo trimestre porta un segno più.
I dati: se nel 2012 il totale delle vetture immatricolate nella provincia di Trieste aveva raggiunto quota 4130, nel 2013 si è fermato a 3968. Si sono venduti un centinaio di pezzi in meno, pari a una flessione del 4%. Un dato positivo se lo si raffronta a quello medio regionale, dove la flessione si attesta all’8%. Il calo risulta comunque ben contenuto rispetto al 25% registrato cinque anni fa, quando gli autosaloni erano praticamente deserti. Quanto ai dati relativi all’ultimo trimestre, grazie a dicembre si va in rialzo con 845 vetture vendute contro le 812 dello stesso periodo dello scorso anno. Nell’ultimo mese dell’anno sono state smerciate infatti 286 auto contro le 251 dello stesso mese del 2012, mentre i due mesi precedenti hanno visto un sostanziale pareggio della situazione (a novembre 260 auto vendute contro le 258 del 2012, a ottobre 299 contro le 303 del 2012).
Nell’arco del 2013 i primi a risollevarsi - almeno a giudicare dai numeri pubblicati sulle tabelle dell’Unrae (Unione nazionale rivenditori auto estere) che qui riportiamo nel grafico - sono stati un marchio “premium” e un generalista. Quanto al primo, Bmw a Trieste è passata dalle 41 vetture vendute nel 2012 alle 121 immatricolate nel 2013, triplicando il proprio parco. Performance analoga registrata da Renault che da 57 auto del 2012 è passata a 108 pezzi, raddoppiando le vendite in un anno.
Questi gli altri dati riferiti al mercato di Trieste. Fiat continua a essere il marchio al primo posto in città. Ha visto crescere il numero di vetture immatricolate, passate dalle 444 del 2012 alle 486 del 2013, guadagnando quasi un punto e mezzo percentuale di share sul totale. Al secondo posto troviamo il marchio Ford che però è sceso da 335 vetture nel 2012 a 305 nel 2013. Lieve calo anche di Toyota che da 335 macchine targate due anni fa è passata ai 300 pezzi nello scorso anno. Volkswagen ha diminuito le proprie vendite di dieci pezzi, da 290 a 280.
Sale, seppur lievemente, Mercedes, un altro marchio premium, che passa da 116 a 121 pezzi. Altri leggeri incrementi interessano Alfa Romeo, Smart, Nissan Suzuki, Chevrolet, Dacia, Honda, Mini, Mazda e Jeep.
A leggere i dati scorporati relativi agli ultimi tre mesi dell’anno, a fare la parte del leone risulta essere Fiat. Nello scorso dicembre infatti (merito anche delle “km zero”) a Trieste sono state vendute 95 vetture. L’anno scorso erano stati immatricolati nello stesso periodo appena 45 pezzi. Tra le auto di lusso anche Porsche ha subito una lieve flessione passando da 8 vetture del 2012 a 6 del 2013. Da registrare invece quattro Lexus immatricolate lo scorso anno, quando nel 2012 non ne era stata targata neanche una. Curiosità: l’ultima Ferrari targata Trieste è del 2012. E anche l’ultima Maserati risale a due anni fa.
Ma quali sono i modelli più “gettonati” dai triestini in rapporto alla crisi? Le vendite delle cosiddette minicar (segmento a, cioè le basse cilindrate) risultano costanti: nel 2012 ne sono state immatricolate 950 e nel 2013, tre in più. Rappresentano in città il 24% del parco immatricolato. E non hanno sofferto nell’ultimo anno. Diminuite di circa 40 unità le “piccole” (segmento b) che sono passate da 1643 a 1602 pezzi. Poi giù in modo più consistente anche le “medie” (segmento c) che da 1252 sono scese a 1138. Lieve il calo delle “grandi” (segmento d): da 207 a 194 pezzi venduti.
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