Auto, rottami e plastica nell’Abisso del Diavolo

TRIESTE. Tre giorni di lavoro da parte di 17 persone e 5 metri cubi di materiale, in prevalenza ferroso, recuperato. In occasione del settantesimo anniversario, gli speleologi del Club Alpinistico Triestino hanno effettuato la pulizia di un’importante grotta del Carso, l’Abisso del Diavolo. La cavità, che si apre sul fianco del Monte Cocusso, presenta un pozzo profondo 121 metri.
Sul fondo, i volontari del Gruppo grotte hanno recuperato di tutto: la carcassa di un’auto, fusti metallici, barattoli, latte di varie dimensioni, legna, rottami ferrosi, plastiche. «Le operazioni – spiega lo speleologo Sergio Vianello, co-organizzatore dell’iniziativa assieme a Moreno Tommasini – si sono concentrate in tre giorni e hanno coinvolto 17 persone. Due anni fa avevamo ripulito l’Abisso di Padriciano trovandoci di tutto: una barca in vetroresina, un motorino, plastiche di ogni genere, borse, barattoli, carrozzine e carriole. Quest’anno abbiamo proposto al direttivo, che l’ha accettata, la pulizia dell’Abisso del Diavolo. Ringraziamo la Guardia forestale e il Comune di Trieste, che alla fine si sono complimentati con noi e l’AcegasApsAmga per il tempestivo sgombero dei materiali dal piazzale esterno».
Il “bottino” alla fine è stato di una latta di benzina, taniche di miscela risalenti alla Seconda Guerra mondiale di cui una datata 1942, cassette di munizioni, bidoni, barattoli, qualche sacchetto e un’autovettura, forse una Topolino, che è stata tagliata a metà per poter essere trasportata in superficie. I materiali sono stati infilati in alcune big bag, cioè dei sacchi di juta, e quindi tirati su. «È stato un lavoro impegnativo, ma è andata meglio del previsto: pensavamo di impiegare 5 giorni invece l'impianto di risalita ha permesso di riportare in superficie i sacchi».
Sul Carso sono almeno 359 gli ipogei naturali che versano in uno stato allarmante: 52 risultano inquinati, 54 presentano rifiuti, 236 sono ostruiti e 17 distrutti. «Pensiamo di pulire una grotta all’anno: ne abbiamo già visionate alcune candidabili, tra cui il Pozzo Mattioli profondo 35 metri, che “ospita” 4 automobili, vari scooter, vasche e scaldabagni, e la grotta Jablenza, di fronte al Giardino Botanico Carsiana».
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