Avanza il nuovo casello del Lisert a dodici porte

TRIESTE. Dodici porte in uscita in direzione di Trieste al posto delle attuali nove, allargamento a tre corsie di marcia degli ultimi 350 metri di carreggiata, un nuovo fabbricato di stazione e un piazzale di servizio. Sono le linee fondamentali del progetto di ampliamento, redatto da Autovie Venete, della barriera del Lisert sull’autostrada A4 predisposto per evitare fenomeni di congestione del traffico che si manifestano soprattutto d’estate, in occasione dell’aumento dei flussi turistici. Si prevede che i lavori, per un investimento complessivo di 16 milioni di euro, possano partire all’inzio del 2017 per protrarsi poi per un anno e mezzo.
In questi giorni la giunta regionale su proposta dell’assessore Sara Vito, nel quadro della procedura di Valutazione d’impatto ambientale (Via) del ministero dell’Ambiente ha stabilito che, per quanto di propria competenza, il progetto è compatibile con le norme di tutela ambientale e in particolare con gli obiettivi di salvaguardia, conservazione e protezione delle aree carsiche e della riserva naturale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa. La Regione ha definito comunque alcune precise prescrizioni finalizzate in particolare a mitigare gli effetti sul territorio circostante legati alla presenza per diciotto mesi di un cantiere di lavoro.
Nello specifico, come rileva l’assessore Vito, durante i lavori di adeguamento si dovrà installare una rete per ridurre la dispersione delle polveri sollevate dallo spostamento dei mezzi pesanti, che sulle strade non asfaltate dovranno muoversi a velocità ridottissima, non superiore ai 20 chilometri orari. Parallelamente si dovrà porre attenzione all'inquinamento acustico, posizionando barriere antirumore. Così come fonoassorbente sarà anche l'asfalto che verrà utilizzato.
Con l'Arpa Fvg e con il Servizio regionale tutela del paesaggio e biodiversità sarà concordato un piano di monitoraggio acustico, per eventualmente definire ulteriori misure mitigative. Sotto controllo saranno anche le acque piovane raccolte dal sedime autostradale, acque che dovranno confluire nell'impianto di trattamento già operativo o eventualmente in uno nuovo. Non dovrà mancare la dovuta attenzione volta ad evitare la perdita di nidificazioni di specie di uccelli di interesse comunitario, in particolare rapaci. E infine nei ripristini ambientali che prevedono piantumazione di specie ad alto fusto dovranno essere utilizzate olmi campestri e frassini.
Nel dettaglio il progetto prevede una lunga serie di opere e in particolare, l’incremento del numero di porte in uscita di 3 unità, passando quindi a 12 porte in uscita totali e 4 porte in entrata che rimarranno invece invariate; la realizzazione di un nuovo fabbricato di stazione, da realizzarsi seminterrato sotto l’ampliamento del piazzale che ospiterà le 3 nuove piste in uscita; la realizzazione di un piazzale di servizio, con parcheggio coperto per i dipendenti, in adiacenza al muro di contenimento del nuovo rilevato stradale; l’allargamento a tre corsie di marcia per un tratto di 350 metri circa in avvicinamento al piazzale di uscita; l’adeguamento della pista di uscita per Monfalcone; la realizzazione di una nuova pensilina a protezione del gruppo principale di piste in uscita; il restringimento dello spartitraffico esistente; la rigeometrizzazione con conseguente ampliamento del piazzale in ingresso.
Nella delibera si specifica che in condizioni di esercizio il progetto non prevede significativi impatti negativi a carico delle differenti matrici ambientali interessate in quanto è mirato alla fluidificazione del traffico esistente e non a un suo potenziamento. In ragione di ciò gli impatti a carico della matrice atmosferica potrebbero essere addirittura positivi in quanto verrà limitato il tempo di stazionamento dei veicoli in attesa.
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