Avevano pescato mille chili di datteri: condanna a 3 anni

Quattro umaghesi ritenuti colpevoli dal giudice di Fiume: posti sotto sequestro anche i due motoscafi
Di Andrea Marsanich

FIUME. Datteri di mare salatissimi per quattro umaghesi, condannati ad un totale di 3 anni di reclusione per vendita abusiva in Slovenia di almeno una tonnellata di questo prelibato ma proibito frutto di mare. Oltre ai “datoli”, il quartetto di istriani è stato ritenuto colpevole per avere introdotto illegalmente nel vicino Paese anche 20 chili di capesante e 3 chili di tartufi di mare. La sentenza è stata emessa dal tribunale regionale a Fiume, a firma della presidente della corte, giudice Jesenka Kovacic, che – data la gravità dei reati – ha optato pure per il sequestro delle due imbarcazioni su cui avveniva il trasporto dei bivalvi, due Fischerman del valore di 10 – 15 mila euro ciascuno. Mladen Jovic, 45 anni, è stato fatto segno di 13 mesi di carcere, Zoran Milosevic dovrà scontare 10, il 35. enne Elvis Palcic 7 e il 36enne Tomislav Basic 6 mesi. Tre dei quattro “datoleri” non sono nuovi a reati concernenti la pesca di frodo, il che ha costituito degli aggravanti per loro: a ricascarci sono stati Basic (tre condanne), Milosevic e Palcic (due a testa), mentre Basic ha presentato una fedina penale pulita, valsagli un’attenuante. I quattro hanno agito assieme a complici sloveni, attività durata dal 28 giugno al 28 dicembre del 2010. In questi sei mesi la polizia ha raccolto parecchio materiale probatorio tramite videocamere e anche grazie ad intercettazioni telefoniche, che hanno inchiodato i “datoleri”, non dando loro scampo. Tutti e quattro sono stati condannati per violazione del controllo doganale, con l’aggiunta per Basic e Milosevic del reato di associazione a delinquere. In Croazia, come nella stragrande maggioranza dei Paesi mediterranei, l’estrazione, commercializzazione e consumo sono attività vietate da una legge draconiana, che prevede infatti pene molto severe per chi sgarra. Nonostante ciò, il dattero viene cucinato e offerto sottobanco in numerosi ristoranti di Istria, Quarnero e Dalmazia, a prezzi naturalmente molto alti. Si ha ragione di crede che nella Penisola istriana siano circa 100 – 200 le persone che si occupano a tempo pieno di estrazione e vendita di “datoli”, realizzando introiti più che consistenti.

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