Azienda sanitaria in lutto per la dottoressa Camarda

Era originaria di Messina ed era arrivata a Gorizia nel 2011 vincendo il concorso di Urologia all’ospedale civile. Grazie alla sua preparazione e umanità aveva subito lasciato il segno, ma due anni e mezzo fa aveva scoperto di essere malata e ora, a soli 46 anni, la dottoressa Francesca Camarda ha dovuto arrendersi lasciando nel dolore oltre ai propri congiunti, la grande famiglia dell’azienda sanitaria. Di lei rimane però il ricordo del suo sorriso contagioso.

«Tutti coloro che l’hanno conosciuta si sono innamorati di lei», ricorda il marito Sebastiano Callari, collega e assessore regionale al Patrimonio, aggiungendo: «Era arrivata qui nell’Isontino con semplicità. Era una donna alla mano ed empatica, ma nel suo essere semplice era anche una risorsa eccezionale per l’ospedale di Gorizia. Quando è arrivata mi ha colpito il suo curriculum. Non solo era laureata in Medicina e Chirurgia, aveva anche due master, uno in uroginecologia e uno in oncologia, ma pure un dottorato di ricerca all’Università di Palermo con cui continuava a collaborare: era una persona ricca di risorse e viveva il suo lavoro con umanità».

La coppia si era sposata nel 2017, ma solo sei mesi dopo il “Sì”, Francesca aveva scoperto di essere malata. Inizialmente si era messa in aspettativa, ma una volta terminata la chemioterapia era tornata al lavoro, anche se, a causa dell’imunodepressione, aveva dovuto lasciare il reparto di Urologia per un incarico d’ufficio in direzione sanitaria. A ottobre l’estremo tentativo del trapianto di midollo non aveva purtroppo portato all’esito sperato e l’altro giorno la battaglia di Francesca Camarda si è conclusa.

L’ultimo saluto le verrà dato domani mattina. La camera ardente verrà allestita all’ospedale di via Fatebenefratelli. Colleghi, pazienti e amici potranno congedarsi da lei a partire dalle 8. Alle 11 è prevista la chiusura della bara con la benedizione e la partenza del corteo funebre. La messa di commiato sarà celebrata alle 11.30 al Duomo di Gorizia, dove Francesca e il marito Sebastiano andavano a pregare in questi mesi difficili. —

S.B.

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