Azienda sanitaria, rosso da 6,9 milioni a causa dei costi di medicinali e ausili

Brutte sorprese dal rendiconto infrannuale. Salgono anche i costi del personale. Ci sarà l’intervento riparatore della Regione
Bumbaca Gorizia 26_08_2019 Entrata Ospedale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 26_08_2019 Entrata Ospedale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca



Tornano in rosso i conti dell’Azienda sanitaria Bassa Friulana-Isontina. La lettura dell’illustrazine illustrativa del rendiconto infrannuale 2019 non riserva sorprese positive né incoraggianti perché il documento contabile, al 30 giugno scorso, «ha evidenziato una perdita - si legge nelle documentazioni affisse all’Albo pretorio aziendale - di 6.871.091 euro». Una cifra certamente importante, di fronte alla quale non si può fare spallucce. «Diversi fattori, non sempre sotto il diretto controllo dell’Azienda sanitaria, hanno contribuito a maturare una situazione economica negativa», si legge ancora nella relazione.

Ad entrare maggiormente nel dettaglio è il commissario straordinario (e già direttore generale dell’Aas2) Antonio Poggiana. Che fornisce la chiave di lettura e le motivazioni che hanno portato a quel dato di -6,9 milioni. «In buona sostanza, scontiamo l’aumento del costo dei farmaci, soprattutto di quelli oncologici - argomenta Poggiana -. Questo ha comportato un aggravio delle spese da parte dell’Azienda. In seconda battuta, si riscontra un incremento delle uscite relativamente all’acquisto dei dispositivi medici come, tanto per fare un esempio, sedie a rotelle e ausili per i disabili e per le persone con ridotte capacità motorie. Strumenti che hanno costi notevolissimi». Last but not least, l’aumento del costo del personale che ha finito con il dilatare ancora il rosso in bilancio.

Poggiana, però, non si dichiara “preoccupato” per la situazione contabile dell’Azienda perché c’è un dispositivo (già collaudato) di controllo della spesa ed è previsto anche l’intervento della Regione che, a fine anno, ripianerà le perdite, come sempre è accaduto.

Resta il dato di fatto che il costo dei medicinali e dei dispositivi medici galoppa. Entriamo maggiormente nel dettaglio. Al capitolo “farmaci”, le stime rispetto al 2018 «evidenziano - si legge nel documento contabile - un incremento dei costi di 0,8 milioni di euro. Rispetto al preventivo, l’incremento registrato è stato di un milione di euro. Anche la voce “dispositivi” (-0,4 milioni rispetto al 2018) evidenzia un incremento di 0,4 milioni rispetto al preventivo. Sulla voce in esame, alla luce del trend ipotizzato, sarà dedicata un’attenta analisi della composizione della spesa e ogni intervento funzionale al suo contenimento».

Proseguendo: le voci “Rimborso per assistenza sanitaria in strutture residenziali e semiresidenziali per anziani” e “abbattimento rette anziani non autosufficienti” registrano, a loro volta, un incremento di 1,6 milioni. «Relativamente alle linee di indirizzo regionali in merito all’ampliamento dell’offerta dei posti-letto - si specifica nella relazione al documento contabile -, l’Azienda ha stipulato le relative convenzioni (già perfezionate e operative al 30 giugno 2019) incrementando di 159 unità l’offerta».

E poi, c’è il costo del personale. La variazione (più 2 milioni rispetto al 2018) è «influenzata in particolare - spiega ancora l’Azienda sanitaria - dall’effetto “trascinamento” dei rinnovi contrattuali intervenuti nell’esercizio scorso. Si ritiene opportuno evidenziare che, al pari del bilancio preventivo, non sono compresi i costi attribuibili al laboratorio del presidio ospedaliero di Gorizia–Monfalcone, sebbene la titolarità della funzione sia in capo alla AsuiTs (salva la variazione in diminuzione relativamente già registrata relativamente ai materiali di consumo specifici)». Importante, in questo caso, l’aspetto finanziario perché l’impatto economico netto stimato è di 3,6 milioni di euro. —



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