«Azione penale strada sbagliata»

Il legale di Fincantieri: «Risarcimenti solo per decessi dovuti esclusivamente all’esposizione»

L’avvocato genovese Corrado Pagano, legale di Fincantieri e di alcuni degli imputati, è di casa al Tribunale di Gorizia e in altri svariati Tribunali italiani dove difende altre aziende (Ilva, Fincantieri, Ferrovie dello Stato, Ansaldo ecc) nei processi amianto. Solleva una questione procedurale: «Un giudice del Tribunale di Milano ha ritenuto di non ammettere i consulenti di parte che, essendo appunto di parte, depongono a favore di una o dell’altra tesi. La verità è che l’azione penale sulla vicenda dell’amianto non è la strada giusta. Lo Stato non ha fatto nulla fino al 1992 per normare la materia dell’utilizzo dell’amianto, e adesso siamo qui a pagare le conseguenze. A dire il vero lo Stato fa ancora poco su questo fronte. Non dovrebbe lasciar ricadere unicamente sulle aziende il peso dei risarcimenti. I risarcimenti sono sacrosanti laddove si riscontri che la morte è dovuta esclusivamente all’esposizione all’amianto. Si dovrebbero percorrere altre strade per risarcire le famiglie delle vittime, non quella penale. Lo Stato dovrebbe porre in essere una norma in tal senso».

Pagano lavora in molti Tribunali ed è inevitabile la domanda su quello di Gorizia, che si dibatte da mesi con una carenza di giudici penali allarmante: «È un problema, indubbiamente. L’altro giorno è stato rinviato al prossimo anno un processo per infortunio. Erano stati convocati 17 testimoni. Ma non è che altrove vada tanto meglio».

Mentre parla ecco spuntare il presidente del Tribunale Giovanni Sansone, reduce da un’assenza per malattia. L’incontro tra i due è cordiale, si accenna ai “mali” della giustizia ma il tono è pacato, il dialogo è stimolanti ricco di citazioni e di aneddoti. Passa anche la pm Bossi che bonariamente rimprovera Pagano di aver aperto la finestra. Tutti sulla stessa barca sull’ondeggiante mare della giustizia, ma ciascuno determinato a svolgere al meglio il proprio lavoro. (r.c.)

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