Bagni, tornate le meduse Tante le “botte marine” nel golfo

La conferma da Ogs e Riserva di Miramare: più d’una le specie presenti nel golfo in questo periodo, ma nessuna ha effetti particolarmente urticanti
Lasorte - meduse
Lasorte - meduse

È primavera inoltrata, ecco ripresentarsi nel golfo triestino l’Aurelia aurita. Medusa dai piccoli tentacoli e dall’ombrello su cui si nota una sorta di quadrifoglio (sono le gonadi): in ogni caso, una specie per nulla urticante. Un ritorno nel segno dell’abbondanza di esemplari, quello registrato dagli esperti nelle scorse settimane. Ma non un inedito considerata la ciclicità che caratterizza gli spostamenti delle varie tipologie di questi organismi.

Non solo Aurelia aurita, comunque: «Abbiamo accertato anche la presenza delle cosiddette “botte marine”, cioè le Rhizostoma Pulmo - conferma Paola Del Negro, ricercatore del Dipartimento di Oceanografia dell’Ogs -, sulle quali c’è l’ipotesi abbiano trovato nel nostro golfo una zona di riproduzione». Agli occhi dei ricercatori non sono sfuggite altre “presenze”: «Si comincia a vedere - prosegue Del Negro - anche la medusa dall’ombrello a spicchi di colore marrone, la Chrysaora Hysoscella, che può generare, dopo un eventuale contatto con la pelle, un lieve effetto urticante». A innescare l’arrivo in determinati periodi, e in quantità più o meno grandi, sono i mutamenti della rete trofica marina, ad esempio con l’ampliamento del numero di nutrienti a disposizione delle meduse e con la contestuale diminuzione dei loro predatori.

Un’influenza ce l’ha il clima. «Per ora la situazione è sotto controllo, in generale comunque la tendenza è quella di un aumento delle quantità di meduse in mare. La permanenza a un certo livello di questi organismi gelatinosi - aggiunge Del Negro - perdura fino al riscaldamento della temperatura dell’acqua in estate. A quel punto se ne vanno, cercando punti più freschi». Dettaglio che con l’avvicinarsi della stagione balneare può tranquillizzare gli amanti della nuotata. Ulteriore tassello confortante: «Non abbiamo notizie - conclude l’esperta dell’Ogs - di presenze nel golfo di cubomeduse o della Pelagia noctiluca, specie urticanti. In generale, le meduse ci sono anche in inverno. Ma la nostra attenzione sul mare è più spinta in primavera e in estate».

«Le “botte marine” sono di nuovo presenti in grandi quantità - conferma anche Saul Ciriaco, tecnico dell’Area marina protetta di Miramare -. Nessuna delle tipologie notate in queste settimane è particolarmente urticante. Certo, è sempre meglio fare attenzione ed evitare di andare in acqua in presenza di meduse: la reazione dipende anche dalla sensibilità della persona e dalla parte del corpo toccata. Nelle nostre uscite in barca - rileva Ciriaco - sono stati avvistati anche esemplari di Cotylhoriza tuberculata e, proprio l’altra settimana, uno di Aequorea, abbastanza tipica delle nostre parti. È un periodo di rifioritura dei nutrienti che si trovano di manre e quindi anche di sciamatura delle meduse».

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