Balene al largo di Sebenico nel mare pulito e senza navi

SPALATO. Negli anni passati erano decine di migliaia le imbarcazioni che solcavano ogni giorno le acque croate dell'Adriatico durante i mesi estivi (cifre ufficiose indicavano la presenza quotidiana di 200 mila natanti), mentre oggigiorno il traffico marittimo – complice la serrata da coronavirus – è rarefatto neanche fossimo durante la Seconda Guerra Mondiale.
E allora i grandi animali marini si sono reimpossessati del loro habitat naturale, ringalluzziti dall'assenza di imbarcazioni da diporto, pescherecci, traghetti, mercantili, navi cisterna e d'altro tipo, situazione che ha permesso al mare di godersi un po' di tregua e ai suoi abitanti, quelli di notevole taglia, di uscire allo scoperto.
A tre anni di distanza dagli ultimi avvistamenti, in questi giorni si sono potute ammirare non poche balene, notate (e filmate) da pescatori dilettanti e diportisti. Il via allo spettacolo è stato dato tre miglia al largo di Rogosnizza, località di villeggiatura della Regione di Sebenico. I pescasportivi spalatini Tomislav Copic e Marin Nožina sono rimasti strabiliati dalle performance di un gruppo di cetacei: «Le balene sono apparse intorno alle 11 del mattino – ha raccontato Copic al Dalmatinski portal – ed è stato qualcosa di fantastico. Non ho mai visto in vita mia questi grandi mammiferi marini, per giunta a poche decine di metri dalla nostra imbarcazione. Le loro evoluzioni sono durate alcuni minuti e poi sono spariti dalla nostra vista».
Il suo collega Nožina si è pure emozionato nel vedere i giganti: «Sentire il rumore degli sfiatatoi e vedere emergere le balene in superficie è qualcosa di indescrivibile. È come vedere un autoarticolato. Solo allora capisce quanto l’ uomo sia piccolo di fronte a simili colossi». Durante lo scorso weekend, un branco di balene è stato visto nelle acque del canale tra le isole di Solta e Lissa, sempre in Dalmazia.
La notizia è stata comunicata da una fonte autorevole, il biologo Alen Soldo del Dipartimento Studi del Mare dell’Ateneo di Spalato: «Ci ha fatto visita un numero imprecisato di balenottere comuni, specie tutelata in Croazia e che non va importunata, pena severe ammende - spiega il biologo - non sono autoctone in Adriatico perché il nostro mare non assicura sufficiente cibo per questi grandi cetacei. Succede che le balenottere si spingano nelle nostre acque dal Mediterraneo e magari perdano l’ orientamento trattandosi di un bacino chiuso. A quel punto non è raro che possano arenarsi. L’ultima volta sono state viste nel 2017 di fronte a Lussinpiccolo. Non sono pericolose per le barche, ma possono diventarlo per chi le riprende durante le immersioni».
Domenica scorsa a beneficiare di un autentico spettacolo sono state le persone che passeggiavano nel parco boschivo del Monte Mariano, l’ altura che sovrasta Spalato: a poche decine di metri dalla costa, otto delfini hanno dato vita a giochi, salti e spruzzi, che hanno entusiasmato gli occasionali spettatori. Raramente, hanno raccontato gli spalatini, si erano visti in questo braccio di mare.
Dinanzi alla sede dell’Istituto oceanografico spalatino, si è poi visto in pochi centimetri d’ acqua un esemplare di Lepre di mare (Aplysia fasciata), mollusco estremamente raro da queste parti. Non era così fino a 30–40 anni fa, ma evidentemente il “disimpegno umano”, definiamolo così, ha giovato a tante specie animali, in mare, sulla terraferma e nel cielo.
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