Bancarotta, denunciati 4 imprenditori

Bancarotta fraudolenta documentale, patrimoniale e preferenziale, anche attraverso un comportamento truffaldino messo in atto ai danni di alcune banche.
Questi i reati per i quali quattro amministratori di tre imprese operanti in provincia di Gorizia sono stati denunciati alla magistratura dalla Guardia di finanza del capoluogo isontino. Sono accusati di aver aggravato volontariamente il dissesto delle ditte di cui erano responsabili per un importo complessivo di 4,5 milioni di euro.
I quattro imprenditori, tutti legati da vincolo di parentela, erano titolari di una ditta individuale, due società in nome collettivo e una società per azioni. Tutte dichiarate fallite dal Tribunale nel 2011, le tre imprese, che all’epoca avevano unità produttive anche in provincia di Udine, operavano nel settore del legname, dei pellets e di altri prodotti per il riscaldamento.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia dottoressa Laura Collini hanno permesso di accertare che gli indagati, consapevoli dello stato d'insolvenza delle imprese, anziché ricorrere agli strumenti legali di risoluzione della crisi, avevano proseguito l'attività economica, distratto consistenti somme di denaro, eseguito pagamenti preferenziali, ricorrendo anche abusivamente al credito per 426.200 euro e tenendo le scritture contabili in modo irregolare e incompleto.
Le ricostruzioni contabili, condotte dalle Fiamme gialle di Gorizia, hanno consentito di collocare lo stato di insolvenza tra il 2008 e il 2009.
Le tre società isontine, prima che iniziasse il declino che le portò al fallimento, raggiungevano un fatturato di quasi 5 milioni di euro, un cifra di tuttotto rispetto per la realtà imprenditoriale delle nostre zone.
In seguito al dissesto economico, le imprese vennero portate al fallimento, divenendo oggetto, da parte dei loro titolari, di distrazioni patrimoniali, con ciò violando la "par condicio creditorum" e ricorrendo abusivamente al credito attraverso la presentazione ad alcune banche isontine di fatture false emesse nei confronti di ignare società con sede in Croazia e Bosnia Erzegovina al fine di rendere difficili l’effettuazione di controlli. Nei giorni scorsi, a conclusione delle indagini preliminari, così come previsto dal Codice di procedura penale, agli indagati è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Agli indagati è stata contestata anche l'aggravante di aver commesso più violazioni della normativa fallimentare.
L'indagine che ha portato alla denuncia dei quattro imprenditori rientra nell'attività di contrasto alle forme di illegalità che minano il corretto funzionamento dell'economia legale, che alterano le regole del mercato ed è diretta a contrastare le condotte fraudolente che riguardano in particolare quelle distrattive di asset patrimoniali rilevate nell'ambito di procedure giudiziali concorsuali cui le imprese vengono assoggettate dalla magistratura.
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