Bandiera leghista in Biblioteca e “attacco” alla sede di Blasig

di Tiziana Carpinelli Attacco al quartier generale di Luigi Blasig. Approfittando dell’oscurità, l’altra notte, ignoti “buontemponi” hanno tapezzato di manifestini goliardici le vetrine della sede

di Tiziana Carpinelli

Attacco al quartier generale di Luigi Blasig. Approfittando dell’oscurità, l’altra notte, ignoti “buontemponi” hanno tapezzato di manifestini goliardici le vetrine della sede di via Duca d’Aosta in cui l’ex sindaco di Monfalcone ha allestito il suo “pensatoio elettorale”. Non paghi hanno esteso la zampata all’adiacente locale sfitto, affiggendo alla parete di vetro un cartellone di ugual tenore, distribuendo poi i ciclostilati in giro per i locali della città.

Presi di mira, nei volantini, i sostenitori di maggior spicco delle sue liste (Rebulla, Vescovini e Fasola, giusto per snocciolare un paio di nomi) con rime che, aldilà dell’elementare fattura, poco fanno ridere. Il diretto interessato, Luigi Blasig, leader di CambiAmo Monfalcone-Città Comune, sostenuto anche da Nuovo polo e Un’Altra Monfalcone, non si è scomposto più di tanto. Dopo la pessima battuta che Gherghetta gli ha rivolto, probabilmente ha fatto il callo all’imperante cattivo gusto. A infastidito di più, invece, è stato lo stralcio dei manifesti elettorali incollati davanti al duomo. Blasig li ha bollati come «gesti di inciviltà condotti da chi, evidentemente, mi teme».

Dopo il blitz della Lega, che l’altro giorno per consacrare la visita di Renzo “Trota” Bossi aveva appeso la bandiera padana sul pennone della biblioteca, nuove azioni di rappresaglia, dunque. Che il segretario cittadino del Pd, Paolo Frisenna, ieri ha stigmatizzato: «Questa è stata la peggior campagna elettorale cui ho assistito negli ultimi 10 anni, perché la destra ha rifiutato ogni tipo di confronto e si è ostinata a buttarla continuamente in rissa. Il vergognoso atto della bandiera denota completa assenza di senso civico, tanto più che la Biblioteca l’ha fatta sì il centrosinistra ma è un luogo in cui tutti si riconoscono. L’ennesimo gesto, dunque, come quello del famoso striscione da cui attendo ancora che la Cisint prenda le distanze, di una campagna che ha distrutto ogni valore».

Anche il Carroccio, però, ha avuto qualcosa da ridire: «Vergognosa - ha sottolineato il consigliere regionale della Lega, Federico Razzini - la strumentalizzazione delle scolaresche fatta dal Pd, coi giovani dediti ai girotondi guardacaso davanti ai suoi gazebo».

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