Bandiera slovena non esposta: polemica sul 2 giugno a Duino

È polemica a Duino Aurisina sulla mancata esposizione della bandiera slovena in occasione della festa della Repubblica. Ad alimentarla è stato, dopo appunto le celebrazioni del 2 giugno che hanno visto raccolti nella piazza del Municipio, ad Aurisina, numerose autorità istituzionali e molti cittadini, il consigliere comunale e regionale dell’Unione slovena, Igor Gabrovec. Seduto accanto al sindaco di Duino Aurisina, Daniela Pallotta, l’esponente della comunità slovena ha notato sia l’assenza della bandiera sulla facciata del Municipio, dove sventolavano soltanto quelle dell’Unione europea e il Tricolore italiano, sia l’utilizzo pressoché esclusivo della lingua italiana nei discorsi di rito.
«Lo Statuto del nostro Comune – ha scritto in una nota di protesta – prevede che, in occasione delle festività e delle solennità pubbliche, siano esposte le insegne nazionali della comunità slovena. Prova ne sia – ha aggiunto a conferma del suo ragionamento – che, in occasione delle sedute del Consiglio comunale, il Municipio espone le tre bandiere, quella dell’Ue, quella italiana e quella della Slovenia. Nell’occasione del 2 giugno – sottolinea –, come se la festa nazionale della Repubblica non riguardasse i cittadini di lingua, cultura e nazionalità slovena, non solo non ho visto alzata la bandiera slovena, ma la stessa Pallotta, se escludiamo un semplice e stringato saluto di benvenuto, ha utilizzato la sola lingua italiana rivolgendosi al pubblico presente».
Gabrovec ha criticato anche altre scelte del Comune: «La copia della Costituzione che Pallotta ha voluto regalare ai neo diciottenni del comune era solo in lingua italiana – ha aggiunto – mentre sappiamo tutti che, in passato, sono state distribuite, nel nostro territorio, anche edizioni bilingui. Anche il coro invitato a partecipare alla cerimonia – ha osservato Gabrovec – ha cantato solo in lingua italiana. In definitiva – ha detto ancora l’esponente dell’Unione slovena – devo constatare che, a Duino Aurisina, la lingua e i simboli sloveni, e perciò la comunità slovena, sono stati di fatto esclusi dalla festa della Repubblica, anche se riconosco – ha concluso – che, sia Pallotta sia il prefetto Valerio Valenti hanno accennato al ruolo della comunità slovena nel territorio».
Non si è fatta attendere la replica di Daniela Pallotta: «Le polemiche dividono invece di unire – ha detto – e mi dispiace che Gabrovec formuli queste accuse. Il 2 giugno è la festa della Repubblica italiana, credo che questo spieghi tutto, anche perché lo dice la legge come ci si deve comportare in relazione alle bandiere. Ho apprezzato invece – ha proseguito – la presenza dei rappresentanti della minoranza slovena, assenti negli anni passati. Comunque valuteremo il da farsi nelle prossime occasioni di questo tipo». —
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