I volti di Barbacan Produce fra idee, creazioni e quel brand nato al Nordio
L’appuntamento ormai consolidato conquista il pubblico e gli espositori proponendo oggetti artistici, abbigliamento e opere dai colori sgargianti

Tre amici creano un brand partendo da un’idea nata sui banchi di scuola, al liceo Nordio di Trieste. È un marchio di abbigliamento di cui curano in autonomia il design, la produzione e il marketing, vendendo le loro creazioni online e durante fiere e mercatini, in Italia e all’estero. È una delle realtà presenti domenica a Barbacan Produce che, nell’edizione natalizia, ha chiuso le date del 2025 con una lunga serie di espositori. Gli stand hanno puntato, come sempre, su creatività e originalità.
Partendo proprio dagli ex studenti del Nordio, William Marsiglia, Diego Visconti e Stefano Pitacco sono i fondatori di “Strasnic”. «Abbiamo iniziato nel 2016, in classe, a scuola, pensando di sviluppare un nostro progetto e così siamo andato avanti, con successo, con t-shirt, felpe e altri gadget. William realizza i disegni – spiega Diego – Stefano si occupa del marketing e io della produzione vera e propria, che avviene qui a Trieste, con tessuti Made in Italy e siamo molto soddisfatti». Ieri la postazione dei tre ragazzi ha attirato l’attenzione di tante persone, che hanno scelto di acquistare i capi colorati e vivaci pensati dal gruppo.

Grande curiosità hanno suscitato anche i cuscini a forma di animali, frutta e ortaggi di Kaja Ursic, dalla Slovenia, con Takomehko e lo slogan “Perché una vita senza nulla di morbido è dura”. «Sono grandi cuscini, colorati, e con la stoffa che avanza preparo piccoli oggetti come spille e portachiavi. I pezzi più richiesti? Alcuni rotoli di stoffa che contengono erba gatta, di cui i mici vanno pazzi. Barbacan produce ci piace tanto, siamo già venuti altre volte, è una manifestazione molto bella e coinvolgente».
Tanti gli stand dove sono presenti illustratori, che propongono quadri, disegni e stampe di vario tipo, come lo spazio di Giovanni Alberti. «Le mie opere nascono dalla china su carta, osservando luoghi reali o foto – spiega – Lavoro spesso su commissione, per privati ma anche per riviste famose, negli Stati Uniti o in Inghilterra, e altre realtà. Le mie produzioni sono varie, come ambientazioni, questa volta ho portato immagini dedicate soprattutto alla città, come quella ispirata alla Barcolana. Sono molto amate sia dai triestini sia dai turisti. Quest’ultimi di solito acquistano i formati più grandi». Molti, nella postazione di Alberti, si sono fermati ad ammirare anche un grande quadro sulla bora.

Passeggiando sulla scalinata di Santa Maria Maggiore e poi su, fino a piazza Barbacan, al mattino si faceva fatica a camminare, con un’affluenza costante fin dall’apertura, tra abbigliamento, gioielli contemporanei, ceramiche, stampe artistiche, fotografia, oggettistica per la casa, prodotti naturali, candele, berretti e sciarpe fatte a mano. Tutti o quasi sono pezzi unici, costruiti all’interno di botteghe e laboratori.
Ampio spazio viene dato alla sostenibilità. Ci sono ad esempio i capi caldi di “Lo Fo Io”, realizzati in Toscana utilizzando lana e cashmere rigenerati, filosofia simile per “Re_Store 66”, che sceglie tessuti scartati, trasformando materiali dimenticati in vestiti pieni di personalità o “Il Retrobottega”, che recupera arredamento vintage per dare una seconda vita a mobili del passato. E poi c’è tanta fantasia, ad ogni angolo, come le coloratissime ceramiche “Macula”, fatte con tecniche tradizionali e con un’estetica innovativa, le lampade di Wonderalia, che nascono dai libri e da macchine fotografiche vintage, senza dimenticare la carta, utilizzata non solo per quaderni, agende, quadri e biglietti, ma anche per collane molto particolari.

Barbacan Produce non è solo un semplice mercatino, diventa ogni volta una vetrina dell’ingegno, che per quattro volte all’anno viene proposta con la stessa formula. «Siamo giunti all’ultimo appuntamento del 2025 – ricorda Lodovica Fusco, organizzatrice e ideatrice dell’evento – e siamo molto contenti, con un bilancio più che positivo, grazie a un ottimo riscontro sia da parte degli espositori sia da parte del pubblico. Possiamo già annunciare una novità per il 2026, quando aggiungeremo una quinta data».
La stessa Fusco è presente sempre, con i suoi gioielli contemporanei. Il riferimento anche per il prossimo anno, per chi desidera partecipare, sarà il sito ufficiale, dove è possibile compilare la domanda per richiedere una postazione, seguendo le indicazioni pubblicate online e leggendo il regolamento.
Le iscrizioni si aprono solitamente un mese prima dell’appuntamento stabilito. Entro due giorni dalla chiusura del bando vengono resi noti i nomi dei partecipanti su Facebook. Quest’anno la manifestazione si è svolta il 13 aprile, il 15 giugno in versione serale, il 26 ottobre e domenica, coorganizzata dall’associazione “Barbacan Produce” e dal Comune di Trieste. Quello appena concluso è stato il mercatino numero 48.
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