Barche affondate nell’Ausa «La situazione è pericolosa»



Troppe barche affondate lungo il fiume Ausa, il principale corso d’acqua cervignanese. Un problema per moltissimi diportisti, che lamentano una situazione di pericolo oggettivo.

Si tratta, conferma l’Associazione Nautica Cervignanese, di imbarcazioni abusive, che, dopo essere affondate per i più svariati motivi, vengono lasciate sul fondo del fiume perché recuperarle costerebbe più del valore della stessa barca. «E’ un problema che conosciamo bene – spiega il presidente della Nautica, Alessandro Florit – ma è fuori dalla nostra concessione. Sono ormeggi abusivi e la nostra associazioni, purtroppo, non può fare nulla».

Le barche affondate si concentrano soprattutto nelle zone del Mesol e in Borgo Fornasir. «Si tratta di persone che non conosciamo – chiarisce ancora il presidente Florit –. Lasciano lì la barca e attendono. Costa più l’operazione riemersione che il costo della barca. Certo che con l’alta marea se le imbarcazioni non vengono viste potrebbero intralciare la navigazione».

La vicesindaca di Cervignano, Marina Buda, interpellata, risponde: «Noi come Comune faremo alcuni approfondimenti per quanto concerne le competenze. In riferimento a queste giuste segnalazioni, che arrivano dai cittadini della Bassa friulana, provvederemo sicuramente ad approfondire le relative competenze e quindi ci attiveremo in modo da trovare una soluzione al problema. Il fiume Ausa è un bene molto prezioso per il nostro territorio ed è giusto tutelarlo sia per quanto concerne la componente naturalistica sia per quanto riguarda la sicurezza e la navigabilità».

Residenti e diportisti, inoltre, segnalano anche una notevole quantità di alghe presenti nel fiume e chiedono al più presto anche un’operazione di dragaggio. «Il problema delle barche è visibile a tutti, basta fare una passeggiata lungo la riva del fiume cervignanese – si lamenta un residente –. E’ un vero peccato. La manutenzione è carente anche per quanto riguarda la pulizia delle alghe e il dragaggio, praticamente inesistente. Nella zona a valle del ponte sull’Ausa sono presenti innumerevoli detriti di varia natura. Bisognerebbe verificare anche l’entità e le caratteristiche di questi rifiuti, che sono fonte di inquinamento. Ci sono canali, anche nelle frazioni, penso a Strassoldo per esempio, dove, in alcune zone, il fiume Taglio necessita di un’accurata pulizia della vegetazione, che rischia di impedire il naturale deflusso dell’acqua». I cittadini concludono: «Non capiamo come mai non si riesca a investire una somma di denaro per la pulizia dei corsi d’acqua cervignanesi, almeno quelli principali».



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