Barcola e Opicina tra i quartieri più ricchi
Non tutti i quartieri della città sono ricchi e poveri allo stesso modo. Ciò che è banalmente rilevabile da un rapido colpo d’occhio - alle casette di Gretta, via Commerciale e altopiano da una parte, e dai palazzoni alla periferia Est verso la Zona industriale dall’altra - viene confermato senza clamorose “correzioni” statistiche dallo studio appena concluso in Comune. Anche quest’anno i redditi medi più elevati si registrano a Barcola, Scorcola, Cittavecchia, Cologna, Padriciano e Opicina. I valori più bassi invece si rilevano a Chiarbola, Borgo San Sergio, San Giacomo, Valmaura e Servola. Sono, queste, in particolare San Giacomo, le zone a più alto tasso di presenza di cittadini immigrati. A proposito di stranieri. Sul totale delle dichiarazioni dei redditi del 2014 per l’anno d’imposta 2013, non sono di passaporto italiano il 6,3% dei contribuenti e il 5,1% delle contribuenti. Al salire dell’età queste percentuali si contraggono, segno che per una parte degli stranieri residenti la vita a Trieste è “di passaggio”, finalizzata appunto al lavoro e alla possibilità di mettere da parte, se possibile, dei risparmi utili una volta rimpatriati. Il reddito imponibile medio dichiarato dai residenti italiani è sempre superiore a quello degli stranieri, con differenze più marcate al crescere dell’età.
Lo studio tiene in considerazione infine anche le situazioni reddituali non squisitamente pro-capite, bensì per nucleo familiare. Gli uffici del Municipio si sono basati, ad esempio, sulla cosiddetta “scala di equivalenza Ocse semplificata”, che attribuisce un coefficiente pari a 1 per il reddito del capofamiglia e uno 0,5 per quello di ogni altro componente. Da qui il reddito medio equivalente più alto cade sulle famiglie di due o tre componenti, seguito da quello dei nuclei monofamiliari.
A prescindere comunque da qualsiasi parametro di confronto, elaborato anche in base ai dati dell’ultimo censimento, le tipologie di famiglie che stanno meglio (che presentano cioè generalmente i redditi medi equivalenti pro capite più elevati) sono quelle delle coppie senza figli e dei padri soli con un figlio. Le condizioni meno favorevoli spettano invece alle donne sole con uno o due figli. È la logica conclusione della forbice tra sessi, che vede appunto l’uomo dichiarare, e guadagnare, tendenzialmente il 50% in più della donna.(pi.ra.)
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