Barcolana, vince Mitja Kosmina al timone della Maxi Jena. In gara 1800 barche
La regata velica più affollata del mondo. Attesa la bora, 1789 scafi iscritti. Sulle rive grande ressa tra gli stand del Villaggio

TRIESTE
. Rispetto all’ultima edizione ci sarà più vento e meno partecipanti. E non ci sarà la corrazzata Alfa Romeo che ha ammazzato le ultime edizioni per chi (pochi ma ricchi) ha interesse al primo posto assoluto. Sono stati 1.789 i velisti che si sono presentati agli ”sportelli” della Società Velica di Barcola e Grignano. Nel 2008 erano stati circa centocinquanta in più. Il record lambito all’alaba del terzo millenio si allontana. Ma l’Svbg non ne ha mai fatto una malattia. Anzi. Meno partecipanti sono un segnale statistico negativo ma la crisi economica può essere una giustificazione più che valida o quantomeno plausibile. «Abbiamo notato che la defezione si identifica nelle barche medio-piccole - dice il responsabile della comunicazione e past president Fulvio Molinari - perché le difficoltà economica hanno colpito soprattutto quel target».
Quelli che hanno alle spalle aziende o patrimoni personali importanti non si privano di vivere una festa e un’emozione come la Barcolana. Chi salperà questa mattina dalle Rive o dagli approdi più vicini dell’Alto Adriatico lo farà probabilmente sotto un cielo velato dalle nuvole e con un vento di bora prima abbastanza sostenuto e poi via via in calo tanto che dopo le 13 (ma potrebbe succedere anche prima) l’aria spirerà da Ovest molto scarsa. Nella sala della Marittima, affollata fino alla conclusione delle premiazioni del Sail Trieste novità che ha riscosso ieri un buon successo, ma poi meno gremita il metereologo dell’Osmer-Arpa Marcellino Salavador non ha avuto dubbi: «Si partirà alle 10 con un range tra i 10 e i 15 nodi da Nord Est con raffiche fino a 25 e poi il vento andrà scemando. Ma attenzione a lunedì: è meglio non mettersi in mare perché sulla nostra regione arriverà un altro fronte proveniente dal Nord Atlantico con bora anche a 40-50 nodi». Una previsione sulla quale concorda anche un lupo di mare come Sandro Chersi. Se quella perturbazione fosse arrivata con 24 ore d’anticipo per la Barcolana sarebbero stati guai seri. Come successe nel 2000. E comunque, per chi deve rincasare con la barca sarà meglio partire subito dopo la fine della regata.
Negli ultimi anni il breefing della vigilia ha perso in parte il suo appeal. Il regolamento lo conoscono tutti, le previsioni meteo sono accessibili attraverso vari mezzi. Però l’incontro è stato vitalizzato dall’appendice del Sail Trieste, regata che ha consentito a varie categorie di sfidarsi nel Golfo. E anche alle vecchie signore del mare. Scafi come Sorella, Aspasia, Nibbio costruite agli inizi dell’altro secolo che sono l’icona di una cultura del mare che la Barcolana non dimentica e anzi valorizza. Nonostante gli stand sulle Rive, anche ieri piuttosto affollate, offrano prodotti hi-tech e in mare sfilino vele raffinate e scafi ultraleggeri-ultraveloci, le mostre fotografiche, la libreria del mare, gli incontri con gli scrittori mantengono l’originalità e l’unicità della festa.
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