Baresi e Cudicini: gli aneddoti delle icone del Milan

C’è molta storia del Milan alla vernice della Mostra dedicata al Paròn. Vere e proprie pagine di inchiostro rossonero, che tratteggiano epoche diverse ma ugualmente incastonate da successi. Come...
Di Pierpaolo Pitich

C’è molta storia del Milan alla vernice della Mostra dedicata al Paròn. Vere e proprie pagine di inchiostro rossonero, che tratteggiano epoche diverse ma ugualmente incastonate da successi. Come quelli di Franco Baresi, uno dei più grandi difensori di tutti i tempi, vent’anni di calcio vissuti con un’unica maglia. E non è un caso se è stato proprio lui, votato dai sostenitori del Milan come il giocatore del secolo in casacca rossonera, a tagliare simbolicamente il nastro inaugurale della Mostra. «Personaggi come Rocco sono inimitabili. Un uomo dotato di grande umanità, di ironia, personalità e carisma. Quando ci siamo conosciuti, lui era direttore tecnico ed io un ragazzino che si affacciava al mondo del calcio. Nella gara del mio debutto a Verona alla fine mi disse “Franco ma hai giocato oggi?”. Una battuta che racchiude lo spirito del Paròn, di cui adesso si sente una grande mancanza».

Rocco era fatto così, conosceva nel profondo i propri giocatori e sapeva come stimolarli al punto giusto. Ne sa qualcosa Fabio Cudicini, il mitico portiere che gli inglesi, dopo la semifinale di Coppa dei Campioni del ’69, che qualificò il Milan a Manchester, soprannominarono “Black Spider” per la calzamaglia nera. «Devo tutto a Rocco, che credette in me e mi portò al Milan a vincere moltissimo in sei grandi stagioni. Tra noi c’era un rapporto particolare, eravamo entrambi triestini ed anche amici di famiglia, ma riuscì comunque a farmi piangere nello spogliatoio, con l’intento di caricarmi, perché aveva sentito dire che dopo le mie esperienze a Roma e Brescia avevo un po’ tirato il freno. Lui era così, un carattere solo apparentemente duro, ma in realtà con un lato umano ineguagliabile». Ricordi, aneddoti, esperienze di vita vissuta accanto al Paròn. Dice Albertino Bigon, quasi un decennio con la maglia del Milan, per poi diventare un grande tecnico che riuscì a vincere lo scudetto a Napoli nel ’90 allenando un certo Diego Maradona. «Rocco era un personaggio nel calcio di ieri, sarebbe ugualmente protagonista in quello di oggi. E’ stato per tutti noi un padre, un fratello maggiore. In tre parole riusciva a dirti tutto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo