Barista karateka stende due aggressori

Rissa in via Giulia. L’uomo si è difeso e ha messo in fuga gli assalitori. Un testimone: «S’è mosso come nei film di arti marziali»
È l’una e trenta della notte e sul silenzio di via Giulia piombano i rumori di una rissa. Teatro della scena il bar Tulipano al civico 76, dove poco dopo intervengono i carabinieri, con due pattuglie, su richiesta di alcuni presenti. E lì trovano qualche divanetto sbattuto sul largo marciapiedi, alla rinfusa, segno che qualcosa è successo a disturbare la tranquillità del posto. Poco distante è parcheggiata un’ambulanza del 118 con i sanitari che vanno e vengono per medicare un uomo di 30 anni, seduto e dolorante, con evidenti ferite al capo e agli arti. È il barista. È stato aggredito da due balordi. Ma ha difeso lui e la sua sposa e, grazie alle sue conoscenze delle arti marziali, li ha messi in fuga. È l’amara fine di una giornata di lavoro per marito e moglie di origini cinesi, la giovane coppia di proprietari del bar Tulipano. È “Vivi” - il nome italiano della proprietaria – che parla ai militari con un buon italiano, colorito da qualche piacevole inflessione orientale. Ed è lei a spiegare ai carabinieri cos’è appena accaduto. La donna racconta che, giunti all’ora di chiusura, sono stati assaliti da due avventori in forte stato d’ebrezza che non volevano pagare quanto avevano bevuto.


«Mio marito non parla bene l’italiano e forse i due non hanno capito che stavamo chiudendo ed era ora di pagare e andare casa». A detta di alcuni testimoni, a un certo punto uno dei due uomini, in preda ai fumi dell’alcol, ha perso le staffe, seguito subito dopo dall’altro amico di bevute. Sempre stando ai racconti dei presenti hanno insultato i due baristi con commenti razzisti e volgari, poi hanno cominciato ad alzare le mani. «Lo hanno colpito più volte mentre cercava di far capire che dovevano andare via, malgrado tutto ha mantenuto una calma incredibile, poi a un certo punto ha cominciato a parare i colpi dei due e probabilmente ha compreso che se non si fosse difeso sarebbe andata a finire male. Sembrava di assistere a un film di arti marziali di un maestro di kung fu. Ne ha atterrato uno con una specie di mossa velocissima e ha dato qualche altro colpo, tanto che gli ubriachi se la sono data a gambe subito dopo», dice uno degli avventori tenendo al petto un braccio dolorante. «Anch’io sono stato colpito da qualche pugno dei due, per fortuna che se ne sono andati via, altrimenti non so come sarebbe finita».


Scrutando il giovane e minuto barista dallo sguardo sereno, seppur dolorante per le ferite e le contusioni in più punti, si fa quasi fatica a credere che sia riuscito a scacciare due uomini ubriachi, chissà quanto grandi e grossi, segno della profonda conoscenza di arti marziali usate solo per difesa. «Noi non vogliamo problemi, noi cerchiamo solo di fare bene il nostro lavoro e di fare felici i nostri clienti - aggiunge ancora la moglie dell’uomo ferito e non comprendiamo soprattutto perché si deve arrivare a tanta violenza visto che nel nostro locale è possibile stare bene, mangiare e bere un bicchiere in compagnia». Nel parapiglia sono stati colpiti anche altri frequentatori del bar che si sono allontanati per evitare il peggio. Solo qualcuno è rimasto sul posto per testimoniare ai militari intervenuti quanto accaduto. «Vivi e suo marito sono brave persone e in questo bar si sta bene, per questo di tanto in tanto vengo qui a bere qualcosa per scambire due chiacchiere dopo una giornata di lavoro, prima di tornare a casa. Assurdo che succedano queste cose», dice un altro che ha assistito ai fatti. Il giovane “maestro di kung fu”, dopo essere stato medicato dai sanitari, voleva rientrare a casa, ma per i diversi colpi subiti al capo e al corpo, per accertamenti e per escludere ulteriori danni, è stato necessario il suo trasporto al Pronto soccorso di Cattinara, dove è stato tenuto in osservazione l’intera notte. È stato dimesso, per fortuna, senza nulla di grave.


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