Barricato in casa minaccia i carabinieri con un coltello

Ubriaco litiga con la convivente, in casa anche il bimbo Militari chiamati dai vicini. Arrestato dopo ore di paura
Lasorte Trieste 23/03/10 - Via del Coroneo, Carcere,
Lasorte Trieste 23/03/10 - Via del Coroneo, Carcere,

di Corrado Barbacini

Ubriaco e in preda alla gelosia litiga con la convivente. Distrugge i mobili, urla come un ossesso. Poi, quando arrivano i carabinieri chiamati dai vicini di casa spaventati per quanto sta accadendo, afferra un coltello da cucina lungo 32 centimetri e minaccia tutti. Alla fine, dopo una trattativa durata tre ore, i carabinieri riescono a fare irruzione nella casa. E Davide Delbello, 32 anni, pescatore, si ritrova in manette. Arrestato per violenza e resistenza.

L’episodio si è verificato l’altro pomeriggio in via San Nazario. E sarebbe potuto sfociare in una tragedia. I militari infatti - prima di intervenire con decisione - sono riusciti a convincere l’uomo a fare uscire di casa la donna e il bambino di 18 mesi. Poi, aprendo la porta con le chiavi di casa che il padre del pescatore aveva consegnato loro poco prima, hanno fatto irruzione.

L’allarme è scattato attorno alle 15. A quell’ora infatti il centralino del 112 ha ricevuto una serie di telefonate di abitanti della zona di via San Nazario, spaventati per quello che stavano sentendo. Qualcuno ha anche riferito ai carabinieri che nella casa c’era un bambino piccolo.

Subito è partita una pattuglia del radiomobile di Aurisina. Ai carabinieri dell’equipaggio la situazione è apparsa tutt’altro che facile. Il timore concreto era che il banale litigio potesse degenerare. La donna all’interno della casa urlava disperata e dall’esterno si sentiva anche il pianto del bambino coperto dalle urla e dalle imprecazioni dell’uomo. A un certo punto un carabiniere ha suonato il campanello. Ma il pescatore, quando si è reso conto che alla porta c’erano gli uomini in divisa, non si è affatto calmato. Ha anzi inveito ancora più violentemente. Ha brandito il coltello da cucina dicendo di essere pronto a fare una strage. A nulla è servito un accenno di trattativa. Tant’è che in via precauzionale sono stati fatti intervenire i vigili del fuoco che hanno interrotto sia l’erogazione del gas che della corrente elettrica. Il timore era infatti che potesse fare esplodere la casa.

Attorno alle 18 i militari hanno avuto la netta sensazione che la situazione stesse ulteriormente precipitando. Così hanno chiamato i rinforzi dalle caserme dei carabinieri di Prosecco, Aurisina e Opicina che hanno presidiato la zona.

È stata una drammatica corsa contro il tempo. La trattativa con Delbello, che diventava sempre più minaccioso, è proseguita con difficoltà. Ma l’uomo ha acconsentito a liberare la convivente e il bambino, che aveva preso di fatto in ostaggio. A quel punto è scattata la fase finale. Sul posto, accompagnato dai militari, è giunto il padre del pescatore. Il quale ha consegnato ai carabinieri una copia delle chiavi. Pochi minuti dopo, il blitz definitivo. I militari sono entrati in forza e dopo una breve colluttazione hanno immobilizzato Delbello. Poi, la perquisizione. Il coltello da cucina lungo 32 centimetri e con la lama di 19 è stato trovato sotto il letto in una stanza.

Oggi Davide Delbello sarà interrogato dal gip dopo l’arresto disposto dal pm Massimo De Bortoli. Il pescatore sarà chiamato a spiegare le ragioni del suo gesto. L’accusa è di violenza e resistenza.

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