Battaglia legale sul nuovo traghetto dalla Turchia

Samer mira a stoppare la linea avviata da Ocean-Sit. L’Authority: strano agire contro lo sviluppo dei traffici
TRIESTE.
Scoppia la guerra legale sui traghetti turchi ro-ro nel porto di Trieste. Uno scontro fra terminalisti (e anche l’Autorità portuale) che di conseguenza interessa da vicino gli armatori e le compagnie che scelgono lo scalo giuliano come riferimento per i propri traffici nel Mediterraneo servendosi degli ormeggi gestiti dalle stesse. A innescare la battaglia una diffida che, inviata dallo studio Zunarelli, per conto della Samer seaports and terminals srl, nei confronti di Trieste terminal passeggeri, si è tradotta - come conferma nell’articolo qui a lato Enrico Samer - in un ricorso al tribunale civile. Nel mirino l’attracco all’ormeggio 57, alla radice del Molo Settimo, della nave ro-ro Vasaland della compagnia turca Bkt e che ha come general agent qui il Consorzio O&S composto da Ocean e Sit. Il primo arrivo lungo la nuova linea dell’autostrada del mare Trieste-Turchia è stato registrato ieri mattina.


La società che gestisce il terminal di Riva Traiana dove arrivano da Istanbul le navi della Un ro-ro, e che è legata alla Samer&Co. Shipping (agente marittimo di riferimento proprio per la Un ro-ro e anche per la Ulusoy Sealine che attracca all’ormeggio 47 gestito dalla Timt srl), definisce quello autorizzato da Ttp come «un grave illecito». Così ha scritto nella diffida l’avvocato Alberto Pasino, argomentando poi i perché - sostenuti dalla Samer seaports - di questa posizione. Contenuti che rappresentano la base della successiva azione legale.


Le contestazioni mosse nei confronti di Ttp, società ancora controllata al 100% dall’Autorità portuale, sono fondamentalmente due. La prima è che l’ormeggio 57 è «un terminal destinato, a monte del vigente Piano operativo triennale, al traffico passeggeri». Dunque non a quello ro-ro, definizione con cui ormai si identifica solamente il trasporto di mezzi pesanti gommati incaricati di veicolare merci. Strettamente collegata è la seconda obiezione precisa mossa dalla Samer seaports: Ttp, scrive l’avvocato Pasino, è «priva di titolo abilitativo allo svolgimento di attività diverse rispetto alla movimentazione dei traghetti in operazioni con prevalente attività passeggeri». Ergo, non potrebbe essere impegnata in servizi di custodia, sbarco, imbarco e movimentazione di merci. L’effettuazione di queste attività, al contrario, per i ricorrenti non solo risulterebbe scorretta da parte di Trieste terminal passeggeri ma andrebbe a coinvolgere anche la stessa Authority. Visto che, sostiene Pasino, «integrerebbe, inoltre, violazione da parte dell’Autorità portuale del divieto di svolgimento in via indiretta di operazioni portuali».


L’ormeggio della Vasaland alla radice del Molo Settimo è considerato quindi dallo studio Zunarelli «una violazione dei canoni di correttezza professionale e delle regole a presidio della concorrenza o del mercato». Violazione che, prosegue il testo, potrebbe arrecare «gravi danni» per l’attività della Samer seaports.


La diffida riporta la data del 7 maggio scorso. L’attracco della Vasaland, arrivata da Tekirdag (dove era giunta da Brema), è però regolarmente avvenuto ieri mattina. Dunque, come preannunciato dall’avvocato Pasino per iscritto, la Samer seaports ha deciso per il ricorso. Che potrebbe essere bissato anche rivolgendosi all’Autorità garante della concorrenza, aspetto questo su cui comunque i vertici della società stanno ancora riflettendo.


La compagnia proprietaria della Vasaland, cargo di stazza pari a 12.870 tonnellate, è come accennato la turca Bkt ro-ro, fondata dal titolare di una delle compagnie di trasporto turche che la compongono, Taner Gurkan. Un’operazione generatasi dopo la vendita al fondo americano Kkr della Un ro-ro. Di fatto, dunque, un nuovo concorrente su linee diverse ma sempre lungo l’autostrada del mare Trieste-Turchia.


L’Autorità portuale, chiamata in causa in quanto titolare dell’intero pacchetto azionario di Ttp, non si scompone. E promette di rispondere colpo su colpo: «Le obiezioni che vengono mosse non sono fondate - dice il segretario generale dell’Authority Martino Conticelli -. Perché? Ci riserviamo di discutere la cosa nelle sedi competenti. Aggiungo solo che è strano che si operi contro e non a favore dei traffici del porto di Trieste».
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