Battiston: «Finalmente una regata vera Basta con le passerelle»

Il mitico timoniere di Uragan giudica positiva la presenza di quattro barche in corsa per la vittoria. Sarà divertente»

«Finalmente ci sarà una regata vera e non la passerella di chi partecipa sapendo di aver già vinto». Francesco Battiston, l’uomo capace di conquistare quattro barcolane sorride sapendo che quest’anno sarà una vera e propria sfida tra giganti con “Morning Glory”di Gašper Vincec, “Cqs Tempus Fugit” di Mitja Kosmina, “Wild Thing” di Furio Benussi e “Golfo di Trieste” di Francesca Clapcich. Rispetto a quando “Checco” Battiston, come lo chiamano tutti, scendeva sulla linea di partenza i tempi sono cambiati e dall’innovazione delle sue sfide siamo arrivati a quelle legate alla lunghezza. «Questa edizione - spiega - sarà sicuramente divertente visto che c’erano annate in cui potevano andare a ritirare direttamente la coppa. La cosa è sicuramente positiva». Un tuffo indietro anche per Battiston che la Barcolana l’ha conquistata con quattro barche diverse: nel 1982 “Condor”, due anni dopo “Condornonsisamai”, nel 1988 “Uragan” e poi nel 1990 e nel 1993 “Fanatic”. In questa edizione la 50+1 non ci sarà «sono via, sono a Bolzano per altri impegni visto però questo numero così elevato di pretendenti magari me la guardo in televisione. Diciamo che sembra un ritorno al passato con quattro barche che se la contendono e almeno ci sarà un po’ di suspense».

Sulle polemiche di questi giorni Battiston ha letto qualcosa, non troppo «quando iniziano a girare tanti soldi succedono anche tante altre cose», si limita a commentare. Nella sua lunga esperienza le uniche polemiche furono legate al tipo di barche visto che Condor e Fanatic erano armate coni trapezi, «dopo le nostre vittorie però li hanno aboliti togliendoci la possibilità di essere competitivi. In ogni caso comprendo che lasciare al trapezio le persone in una regata così affollata sarebbe stata una responsabilità troppo grande e rischiosa». Ci fu anche una squalifica da parte di Luciano Giacomi, all’epoca capo della giuria: «Avevamo vinto, ma Giacomi ci aveva squalificati perché secondo lui eravamo partiti in anticipo. In realtà era stata una barca simile a Fanatic, abbiamo provato a discutere, ma hanno rifiutato sia le foto che i video e a quel punto abbiamo capito che c’era qualcosa di più e ci siamo arresi». La Barcolana per Battiston è pur sempre una sfida «l’agonismo di questi giorni fa bene perché è una regata, chiaro che c’è chi parte con la damigiana, ma c’è anche chi farà una competizione. Penso anche che non possa essere una festa e basta, altrimenti sarebbe una passeggiata e non verrebbe più nessuno».

Nel libro dei ricordi del velista lignanese la Barcolana più bella è stata quella del 1988 «con Uragan perché era una giornata di piatta di vento e noi volavamo con una barca super leggera, ma attrezzata con delle vele che gli altri si sognavano con rande steccate e allunate. Alla partenza c’era anche il Moro di Venezia (non quello della Coppa America che sarebbe arrivato nel 1992, ndr). Loro erano molto pesanti e noi molto leggeri. Alla fine siamo riusciti ad arrivare primi, con vento forte probabilmente non sarebbe finita così». —

A.P.

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