Benzina, sistema anti-furto: in autostrada si paga prima

DUINO AURISINA. Stop ai furti di benzina: adesso in autostrada anche a Trieste prima si paga e poi si infila la pistola nel bocchettone.
Il trucco è fin troppo semplice: si ferma l’auto, si fa il pieno alla colonnina del self-service e poi, invece di entrare nell’ufficio per pagare, si risale svelti e si riparte come saette. Un furto da cinquanta euro in su (con i prezzi della super o del gasolio di oggi ci vuole poco). E le telecamere? ci sono, sopra ogni colonnina, ma sono un deterrente che fa paura solo ai galantuomini. «Ultimamente ho sporto quattro denunce ma non ho visto neanche un centesimo. Del resto è comprensibile: come si può pretendere che Polizia o carabinieri mettano in moto indagini complicate e anche lontane per un reato da cento euro al massimo?».
Giorgio Albeggiani è il gestore dell’impianto Total sull’autostrada, all’altezza del Lisert, senso di marcia per chi si lascia Trieste alle spalle. «I furti di benzina - racconta - vanno a periodi. Quest’inverno parecchi, poi erano calati, adesso col traffico estivo sono ripresi. Anche trecento euro al mese di danno. Certo, col filmato mostro ai carabinieri la targa e la faccia di chi ha fatto il pieno. ma vai a rintracciarli, poi magari si scopre che l’auto è intestata a una ragazza ma quel giorno al mio distributore si era fermato un uomo... Interrogatori, indagini... E poi, alla fine, un bel niente. Così mi dispiace per i clienti locali, quelli con la tessera regionale, ma dovrò adottare anche io il sistema prima paghi-poi fai il pieno».
Chi invece ill sistema lo ha adottato da un po’ è la sua collega del distributore Agip sulla corsia opposta, quella verso Trieste. «Filavano via come razzi - racconta la titolare dell’impianto Silvana Zorzin - e in pochi minuti erano già al valico di Fernetti. Anche facendo la denuncia in tempo reale, adesso che il confine non è più presidiato, non si concludeva un bel niente. Una volta in Slovenia addio».
Perché su una cosa ai due gestori sono d’accordo. E lo dimostrano i f ilmati: i “furbetti” sono perlopiù europei dell’Est. Il record va ai rumeni, si difendono anche cechi e slovacchi, seguono gli sloveni. Italiani? Pochi.
«Subivo anche dieci furti al mese» racconta Silvana Zorzin. «Poi mi sono adeguata a quello che si fa a Milano. E chi ha la tessera regionale adesso è contento perché funziona così: entra, mi dice quanto vuole spendere, io calcolo quanti litri gli spettano tenendo conto dell’agevolazione, e preimposto la pompa. Il cliente esce, si fa il pieno e la pistola si blocca automaticamente. Certo, non si fa tutto il pieno ma meglio perdere qualche litro di venduto che farsi fregare sotto il naso».
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