Benzina, sistema anti-furto: in autostrada si paga prima

Il distributore Agip del Lisert sblocca la pompa del self service solo dopo l’incasso In precedenza anche dieci colpi al mese. Telecamere inutili contro gli europei dell’Est
Lasorte Trieste 03/07/12 - Area di Servizio Duino Sud
Lasorte Trieste 03/07/12 - Area di Servizio Duino Sud

DUINO AURISINA. Stop ai furti di benzina: adesso in autostrada anche a Trieste prima si paga e poi si infila la pistola nel bocchettone.

Il trucco è fin troppo semplice: si ferma l’auto, si fa il pieno alla colonnina del self-service e poi, invece di entrare nell’ufficio per pagare, si risale svelti e si riparte come saette. Un furto da cinquanta euro in su (con i prezzi della super o del gasolio di oggi ci vuole poco). E le telecamere? ci sono, sopra ogni colonnina, ma sono un deterrente che fa paura solo ai galantuomini. «Ultimamente ho sporto quattro denunce ma non ho visto neanche un centesimo. Del resto è comprensibile: come si può pretendere che Polizia o carabinieri mettano in moto indagini complicate e anche lontane per un reato da cento euro al massimo?».

Giorgio Albeggiani è il gestore dell’impianto Total sull’autostrada, all’altezza del Lisert, senso di marcia per chi si lascia Trieste alle spalle. «I furti di benzina - racconta - vanno a periodi. Quest’inverno parecchi, poi erano calati, adesso col traffico estivo sono ripresi. Anche trecento euro al mese di danno. Certo, col filmato mostro ai carabinieri la targa e la faccia di chi ha fatto il pieno. ma vai a rintracciarli, poi magari si scopre che l’auto è intestata a una ragazza ma quel giorno al mio distributore si era fermato un uomo... Interrogatori, indagini... E poi, alla fine, un bel niente. Così mi dispiace per i clienti locali, quelli con la tessera regionale, ma dovrò adottare anche io il sistema prima paghi-poi fai il pieno».

Chi invece ill sistema lo ha adottato da un po’ è la sua collega del distributore Agip sulla corsia opposta, quella verso Trieste. «Filavano via come razzi - racconta la titolare dell’impianto Silvana Zorzin - e in pochi minuti erano già al valico di Fernetti. Anche facendo la denuncia in tempo reale, adesso che il confine non è più presidiato, non si concludeva un bel niente. Una volta in Slovenia addio».

Perché su una cosa ai due gestori sono d’accordo. E lo dimostrano i f ilmati: i “furbetti” sono perlopiù europei dell’Est. Il record va ai rumeni, si difendono anche cechi e slovacchi, seguono gli sloveni. Italiani? Pochi.

«Subivo anche dieci furti al mese» racconta Silvana Zorzin. «Poi mi sono adeguata a quello che si fa a Milano. E chi ha la tessera regionale adesso è contento perché funziona così: entra, mi dice quanto vuole spendere, io calcolo quanti litri gli spettano tenendo conto dell’agevolazione, e preimposto la pompa. Il cliente esce, si fa il pieno e la pistola si blocca automaticamente. Certo, non si fa tutto il pieno ma meglio perdere qualche litro di venduto che farsi fregare sotto il naso».

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