Benzinai in rivolta: il giorno del voto distributori chiusi

di Ugo Salvini
Domenica 15 maggio, giorno del voto, in città non si potrà fare il pieno. Tutti gli impianti che dovrebbero restare aperti per turno (otto in tutto) della Provincia saranno chiusi per lo sciopero proclamato dalla Figisc di Trieste, l’organizzazione che raggruppa al suo interno i titolari delle stazioni di servizio. E’ questa la decisione maturata in seno alla categoria e di cui si fa portavoce il responsabile locale della Figisc, Roberto Ambrosetti: «La nostra sarà una protesta che non ha alcun colore politico – spiega - ma si rivolgerà nel suo complesso a tutti i pubblici amministratori che si sono avvicendati al governo della città e della regione in questi anni e che continuano a non tener conto delle gravissime difficoltà nelle quali ci dibattiamo da tempo. Negli ultimi tre anni – sottolinea Ambrosetti – il settore ha perso, a causa della caduta delle agevolazioni per l’acquisto di carburante, ben 125 posti di lavoro. Un bilancio pesantissimo, di cui nessuno vuole farsi carico. Esiste una legge regionale, la n. 14 – aggiunge il rappresentante provinciale della Figisc – approvata da tempo, intitolata ‘Contributi ai cittadini del Friuli Venezia Giulia’, che dovrebbe essere applicata e invece continua a rimanere sulla carta. Se c'erano dubbi di incompatibilità con le normative della Ue – prosegue – essi sono stati del tutto risolti, perché Bruxelles ha risposto che quella legge è corretta. La realtà è – incalza Ambrosetti - che questa giunta regionale sta bloccando tutto senza alcun ragione. Non sta sostenendo, presso il Governo, l'applicabilità di questa legge, che permetterebbe di avere i cosiddetti ‘sconti fissi’, perché c’è qualcuno che ha motivi personali contro coloro che l'anno scritta e ne sono i promotori, i consiglieri Roberto Asquini e Danilo Narduzzi. Ci sono politici che non stanno facendo il lavoro che dovrebbero. Roberto Antonione, candidato sindaco a Trieste, fu colui che, nel 2007 – ricorda - per un errore di voto, contribuì a farci perdere la benzina agevolata. Da quello sbaglio sono maturate conseguenze negative. Siamo pronti come Figisc di Trieste – continua Ambrosetti - a iniziare uno stato di agitazione che avrà come primo atto ufficiale lo sciopero del 15 maggio. Speriamo che questa protesta provochi un cambiamento di rotta. Ma questo – conclude – sarà solo l'inizio di un'agitazione che si protrarrà nel tempo, finché' non avremo risposte certe, anche perché una legge così sarebbe a vantaggio dell'economia dell’intera città». Ma chiudere di domenica resta una protesta a metà.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo