Bertossi incassa la presidenza Informest

TRIESTE. Enrico Bertossi è tornato. Come da tam-tam delle scorse settimane e da successiva conferma via delibera di giunta della Regione, è il nuovo presidente di Informest. L’ex assessore all’Economia dell’era Illy ritrova un incarico pubblico dopo un lungo periodo di assenza dalle istituzioni seguito alla sconfitta elettorale del centrosinistra nel 2008.
Non commenta, per ora, Bertossi. Agli amici racconta però di essere pronto a lavorare con impegno per l’Agenzia per la cooperazione economica internazionale con sede a Gorizia. Lo farà per 22.078 euro lordi all’anno - i compensi, su indicazione della giunta regionale, sono stati ridotti del 5% - assieme al riconfermato vicepresidente Giovanni Pavan (espressione della Regione Veneto che detiene il 16,9% delle quote, mentre il Friuli Venezia Giulia è al 56,4% e l’Istituto Commercio Estero al 22,4%), Marinella Loddo per l’Ice, Gianluca Madriz per Unioncamere, Raffaele Farella per la Provincia di Trento. Il vicepresidente riceverà un’indennità di 11.039 euro lordi, i consiglieri un gettone di presenza di 116,2 euro. È stata invece cancellata la diaria (70 euro per giornata di presenza in sede). Infine, per il collegio dei revisori, sono previsti 7.800 euro per il presidente Amalfia Rizzi e 7.100 euro per gli altri due componenti: il commercialista monfalconese Vittorio Pella e il veneto Marcello Martellato. «Per il Fvg - ha commentato l'assessore alle Finanze Francesco Peroni - Informest ha la precisa missione di rafforzare la posizione del sistema economico regionale nell'Europa centro-orientale».
Bertossi ritorna dunque in campo, anche se in ruolo evidentemente più defilato rispetto a quando conquistò una posizione di uomo forte della giunta 2003-08, dopo essere stato a un passo, solo pochi mesi prima, dalla candidatura alla presidenza della Regione, ma nello schieramento del centrodestra. Un anno fa l’ex assessore, con il vessillo del Centro Democratico, il movimento di Bruno Tabacci, appoggiò esplicitamente la corsa di Debora Serracchiani. E la governatrice, oggi, si affida all’esperienza di chi, con le imprese, ha sempre avuto a che fare.
In uscita da Informest c’è Silvia Acerbi. A fine 2011 l’ex segretaria di Roberto Antonione, già vice di Pierluigi Bolla dal 2008, divenne la prima donna nella storia del Friuli Venezia Giulia a capo di una partecipata regionale. In quell’occasione la giunta Tondo, oltre a riportare la presidenza in regione, ridusse il consiglio dell’Agenzia da 12 a 5 membri. «Che cosa farò adesso? Bagni a Barcola», dice Acerbi. Ma, come da relazione ieri in assemblea, non manca la soddisfazione per il lavoro fatto. «Contano i numeri di una struttura – rileva –. E penso che i numeri, in questi anni, li abbiamo dimostrati. La rete partenariale di Informest conta oltre 500 organizzazioni in tutta Europa, nei Paesi in adesione, in preadesione e di prossimità. Una rete costruita e testata in molti anni di collaborazione congiunta finalizzata allo sviluppo reciproco dei territori. Una rete vincente in Europa, costruita sulla base delle prerogative di eccellenza richieste dai bandi comunitari e che spero in futuro verrà valorizzata con iniziative concrete come lo è stato in passato». E ancora «84 è il numero di progetti gestiti dal 2008 ad oggi e che hanno avuto ricadute dirette in tutti i paesi dell’area obiettivo della legge 19/91 - prosegue -. Oltre 70 milioni i contributi movimentati in questi sei anni a favore dell’area di legge, e in particolare, a favore di settori di punta della nostra economia: turismo, energia, trasporti, cultura, servizi alla persona, ambiente, solo per citarne alcuni». In eredità Acerbi lascia la bozza di riforma dello statuto di Informest: «Raccomando ai soci la conclusione dell’iter di approvazione, già avviato con il via libera dell’Ice».
Infine i dati di bilancio: «Le spese fisse dell’ente, comprensive dei costi relative agli organi sociali, sono diminuite dal 2009 al 2013 di 282.815 euro, il 43,5%, nonostante il 2013 abbia registrato un incremento dell’attività pari al 7%. L’esercizio dell’anno scorso si chiude con un risultato operativo di utilizzo del fondo di dotazione di 917.680 euro, in crescita rispetto ai precedenti quattro».
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