Best Performer, a Gorizia il focus sulle 100 imprese dell’Alto Isontino al top
Lunedì l’evento Best Performer al Polo goriziano dell’Università di Trieste. L’incontro aperto al pubblico per conoscere le realtà produttive del territorio

Dai vigneti del Collio giù fino all’area che si estende verso la pianura friulana. Terre in cui a mettere radici non sono solo le pregiate viti dei Colli orientali, ma anche idee e capacità imprenditoriali. L’Alto Isontino, territorio di legno e tessuti, plastiche e macchinari, è un’area produttiva che alterna grandi nomi a piccole realtà.
Nello spazio racchiuso tra Cormons e Villesse, tra Romans e Savogna d’Isonzo, operano ogni giorno decine di attività che contribuiscono all’economia della regione.
Tra le valli dell’Isonzo hanno trovato spazio per crescere aziende familiari come Ilcam, il gruppo primo in Europa per la produzione di ante e frontali per l’industria dell’arredo, 254 milioni di ricavi nel 2023.
A Gorizia, capoluogo atipico di un territorio puntellato da piccole e medie imprese, sono nate realtà che hanno fatto di un’intuizione innovativa la propria fortuna, come nel caso della microfibra ideata a partire dal poliestere riciclato da Miko, 168 milioni di fatturato nel 2023, o che dalla città di confine sono partite per arrivare all’altro capo del mondo, come Coveme, regina del poliestere con uno stabilimento produttivo anche in Cina, 118 milioni di ricavi nel 2023.

Sono solo le prime tre aziende della classifica sulle 100 migliori imprese dell’Alto Isontino, che sarà presentata lunedì alle 17 al Conference Center del Polo Goriziano dell’Università di Trieste, in via Alviano. La classifica, insieme alle voci delle imprese, sarà la protagonista del nuovo appuntamento con Best Perfomer, l’evento sulle economie locali organizzato dal gruppo Nord Est Multimedia, che pubblica Il Piccolo e altri cinque quotidiani del Nord Est, in collaborazione con ItalyPost.
L’evento, aperto al pubblico, si aprirà con la presentazione del report, per offrire una fotografia delle grandi e piccole realtà produttive della provincia di Gorizia, che si distinguono per innovazione e dinamicità.
Dietro le prime tre già citate – le uniche a superare i 100 milioni di fatturato – c’è un universo di aziende di dimensioni più contenute, ma che hanno dimostrato di saper crescere, migliorando la propria capacità di generare reddito e la propria solidità patrimoniale.
Il totale dei ricavi delle cento Best Performer – tutte aziende con un risultato d’esercizio positivo nel 2023, selezionate in base a criteri di redditività e forza patrimoniale – ammonta infatti a 1,62 miliardi con un margine lordo operativo complessivo che supera i 231 milioni. Le più numerose sono le aziende che hanno fatto registrare nel 2023 un fatturato che si attesta tra i 60 e i 20 milioni. In classifica ci sono tante piccole realtà contraddistinte da una buona redditività, visto che l’Ebitda medio registrato nel 2023 si attesta sul 14,2%. Significativi anche i profitti realizzati dalle cento imprese entrate nel ranking: nel complesso l’utile netto incassato dalle aziende è pari a 125 milioni.
Attorno ai 15 comuni coinvolti in questa tappa del tour delle Città Distretto – Capriva del Friuli, Cormons, Dolegna del Collio, Farra d’Isonzo, Gorizia, Gradisca d’Isonzo, Mariano del Friuli, Medea, Moraro, Mossa, Romans d’Isonzo, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino, Savogna d’Isonzo e Villesse – si dispiega un panorama produttivo dinamico e diversificato che impiega oltre 4 mila addetti. Strategico per l’economia regionale, perché fatto di aziende che spiccano per crescita dei ricavi, redditività e solidità finanziaria.
Alle voci di manager e imprenditori, si uniranno quelle del presidente e del direttore generale della Cassa Rurale del Friuli Venezia Giulia, per raccontare anche il dialogo costante tra imprese e banca del territorio. L’accesso al credito è infatti una delle sfide che le aziende sono chiamate ad affrontare. Insieme al continuo aggiornamento tecnologico e alla difficile ricerca di personale, vista la scarsità di profili e competenze disponibili. Per molte aziende dell’Alto Isontino, nate come family business, si aggiunge la difficoltà di gestire il delicato momento del passaggio generazionale alla guida dell’azienda.
E poi c’è il tema della crescita. Una questione che non riguarda solo le righe dei bilanci, ma chiama in causa il modello stesso di impresa: oltre a perseguire un aumento del fatturato, le aziende del territorio sono sempre più impegnate anche a ottenere una crescita tecnologica, con l’inserimento di nuove innovazioni, ambientale, con la scelta a favore di materiali e lavorazioni rispettose dell’ecosistema, e sociale, con un rinnovato impegno a sostegno delle persone e delle comunità in cui si inseriscono.
Obiettivi di crescita che devono tener conto del contesto generale. Anche le aziende dell’Alto Isontino devono infatti fare i conti con uno scenario globale sempre più complesso e affrontare la sfida della competitività su un mercato dominato da tensioni geopolitiche, guerre commerciali e minacce di nuovi conflitti.
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