Binario per treni merci di 750 metri Investito 1 milione sulla stazione Fs

Francesco Fain
Si chiama “Modulo 750”. E, grazie ad un investimento di un milione di euro, consentirà di aumentare la lunghezza che possono raggiungere i treni merci in circolazione.
È l’importante novità che riguarda la stazione Fs di Gorizia. Oggi arrivano sia la conferma di Reti ferroviarie italiane sia la “benedizione” dell’amministratore unico di Sdag, Giuliano Grendene.
Semplificandola al massimo, questa novità porterà a un notevole risparmio sui costi di trasporto. Con l’allungamento del terzo binario della stazione di Gorizia, Rfi ha infatti completato l’adeguamento anche di questo impianto al cosiddetto “Modulo 750”. Potranno, così, essere diretti verso i valichi di Austria e Slovenia treni merci con un maggior numero di carri, consentendo un incremento della capacità.
Anche grazie a questa attivazione il ramo di linea del Corridoio Baltico-Adriatico, che passando per Gorizia collega Tarvisio al Porto di Trieste, potrà conseguire, primo in Europa, questo livello prestazionale già nel 2021. In particolare il sistema portuale di Trieste, principale utilizzatore di queste tratte, ne trarrà importanti vantaggi quando anche lo scalo di Campo Marzio verrà dotato di binari da 750 metri.
Negli anni scorsi sono già state attrezzate con binari adeguati le stazioni di Monfalcone, Tarcento, Carnia e Tarvisio. A dicembre è previsto l’adeguamento di Pontebba e, a seguire, quello di Trieste Campo Marzio.
L’inserimento su questa via commerciale permetterà a Gorizia di espandere le relazioni con le località presenti sul Corridoio. In questa idea di sviluppo si inseriranno i futuri investimenti per la realizzazione di un ulteriore binario da 750 metri in stazione e l’attivazione del collegamento ferroviario diretto da Trieste verso Nova Gorica noto come “Lunetta di Gorizia”.
«In questa idea di sviluppo si inseriscono anche i prossimi investimenti di Sdag all’interno del proprio terminal intermodale, tra cui la Lunetta, di cui si è tanto parlato negli ultimi anni e di prossima realizzazione grazie all’intervento di Rfi - sottolinea l’amministratore unico di Sdag, Giuliano Grendene -. Inoltre, l’elettrificazione dei binari in ambito Sdag e di quello della linea Nova Gorica-Gorizia fino alla deviazione di ingresso al raccordo dell’interporto, nonché lo spostamento del cancello di ingresso stesso consentirebbe la realizzazione di una nuova opportunità per lo stazionamento di nuovi convogli lunghi 750 metri con i quali si riuscirà a implementare, appunto, in chiave green la potenzialità della piattaforma intermodale. Una visione di sviluppo fortemente sostenuta anche dall’ex senatrice Laura Fasiolo, dall’assessore regionale Graziano Pizzimenti e dall’onorevole Guido Germano Pettarin».
Ma Grendene va oltre. «La definita acquisizione delle aree del porto di Monfalcone da parte dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale è l’ulteriore passo che ci porta a una logistica integrata nella Venezia Giulia. Il trasferimento – aggiunge il numero uno della Sdag - delle aree dello scalo e il passaggio dell’azienda speciale per il Porto di Monfalcone con la propria esperienza e competenza all’Aspmao, consentirà una partenza veloce verso nuovi e importanti obiettivi. E tutto ciò avviene proprio quando Rete ferroviaria italiana (Rfi) comunica la realizzazione di un binario unico lungo 750 metri che consentirà di raggiungere una lunghezza che coincide perfettamente con la lunghezza dei treni merci attualmente in circolazione. Lo ripeto: si tratta di un intervento volto ad incentivare il traffico merci intermodale, per ridurre il traffico su gomma a favore del traffico su rotaia, come anche richiesto dall’Europa e perfettamente in linea con il nuovo European Green Deal». —
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