Bistrigna festeggia il suo prete operaio

Chiesa gremita per i 70 anni di don Eugenio: «Sei il nostro Papa Francesco»
Bonaventura Monfalcone-15.02.2015 70esimo compleanno don Boscarol-Staranzano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-15.02.2015 70esimo compleanno don Boscarol-Staranzano-foto di Katia Bonaventura

STARANZANO. «È come se fosse il nostro Papa Francesco. È un sacerdote semplice, genuino, comprende e cerca di risolvere i problemi della gente, segue i giovani e le famiglie ed è guida spirituale e materiale degli scout. Quando celebra la messa, la chiesa è sempre strapiena. Finita la cerimonia, si toglie la tonaca e diventa uno di noi». È il pensiero sincero espresso dai presenti nella festa “doppia” di sabato sera alla quale hanno partecipato più di 500 persone nel rione di Bistrigna-San Valentino a Staranzano, per il viceparroco e “prete-operaio” don Eugenio Valentino Biasiol. “Genio” per tutti, che nello stesso giorno compiva il 70° compleanno, essendo nato il 14 febbraio 1945 a Staranzano. Ordinato sacerdote nel 1969, l’anno dopo frequentò per due anni la scuola a Verona per diventare un “prete-operaio” e capire le problematiche della società dopo la rivoluzione del ’68, con la sua presenza fisica tra i lavoratori. Ha lavorato nelle Acciaierie Alto Adriatiche, poi a Grado alla Safica a scaricare pesce e, fino a una decina di anni fa, al porto di Monfalcone. Come sacerdote ha guidato nei primi anni ’70 gli scout di Monfalcone e poi di Staranzano.

“Genio” è amato da tutti, per questo la chiesa era gremita all’inverosimile nella messa concelebrata con il parroco don Francesco Fragiacomo in onore del Santo patrono della chiesetta di Bistrigna. Alla fine c’è stata la proiezione su un telone bianco di un video di una decina di minuti che ha ripercorso le tappe fondamentali dei suoi 70 anni. Poi gli auguri e la consegna dei regali. «Ga stregà tuto il riòn», ha letto dalla lettera indirizzata al sacerdote Concetta Boscato sottolineando, poi, che “Genio” ha un solo difetto. «Non ha il telefonino e se serve bisogna cercarlo di persona». Auguri anche dal sindaco Riccardo Marchesan e dai parroci del Monfalconese. Il decano don Renzo Boscarol gli ha regalato a nome di tutti un quadro che raffigura il paesaggio della Foce dell’Isonzo. Il Gruppo scout gli ha donato una “tenda canadese” e una targhetta in legno con inciso il suo nome. “Genio” ha avuto un attimo di commozione per il grande affetto dimostrato e ha esclamato: «Ma tutta questa festa si fa quando uno va via, io resto ancora perché ho tanto da fare».

Ciro Vitiello

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