Blasig: «Il direttore dell’Ass isontina va sfiduciato»

La direzione generale dell'Azienda sanitaria isontina va sfiduciata. A chiedere al Consiglio comunale di Monfalcone di muoversi in questo senso è stato il capogruppo di Cambiamo, Luigi Blasig, nell'ultima seduta della commissione Salute, convocata in modo urgente per discutere del rischio di riduzione dell'attività chirurgica e della scomparsa della Guardia notturna nel reparto di Medicina dell'ospedale di San Polo. Monfalcone avrà ora pure il Punto nascita, ha osservato l'ex sindaco Blasig, sollecitando la sfiducia del direttore Gianni Cortiula, ma la gestione da parte dell'Ass Isontina dell'avvio della riorganizzazione sanitaria decisa dalla Regione è stata troppo confusa e per nulla trasparente, oltre che poco "equa". Proprio al concetto di equità, basato su un'analisi dei dati di attività di servizi e reparti, si è richiamato più volte il consigliere regionale Diego Moretti, che ha preso parte alla commissione per fare il punto della situazione sulla riforma sanitaria della giunta Serracchiani.
«Si tratta di muoversi rispetto a dati certi e al confronto con gli operatori sanitari - afferma Moretti - e non per contiguità politica. E' questo che la Regione ha iniziato a fare e il mio impegno va al rispetto di questo percorso, fatto di scelte, finalmente».
Rispetto alla riorganizzazione dell'attività chirurgica, che in base al progetto dell'Ass viene sospesa nel fine settimana, il consigliere regionale ritiene quindi non ci sia da innalzare delle barricate, soprattutto nel momento in cui la sperimentazione sarà avviata in contemporanea nei due nosocomi della provincia. «La Guardia notturna per Medicina non esiste negli ospedali cosiddetti di rete del Friuli Venezia Giulia - osserva invece -, ma per Monfalcone e Gorizia la scelta era stata fatta a fronte appunto dei volumi di attività e dei bacini d'utenza. Non è escluso, quindi, che, proprio tenendo presente questi criteri e quello della sicurezza del paziente, questa scelta non possa essere poi rivista».
Il rischio di una riforma, pur necessaria, che arriva con ritardo è però quello, ha rilevato in commissione il consigliere di Cambiamo Gianpiero Fasola, che le scelte siano segnate da ingiustizie. Pure Fasola ha concordato sul fatto, come del resto il sindaco Silvia Altran, che le decisioni vanno prese a fronte dei dati relativi ai volumi di attività e improntandole a un criterio di equità e trasparenza. Fasola ha quindi riconosciuto l'impegno del consigliere regionale Moretti in questo senso. Nel suo intervento l'assessore alle Politiche sociali Cristiana Morsolin ha però richiamato l'attenzione sulle esigenze non solo dei servizi ospedalieri, ma anche di quelli territoriali.
«Il territorio continua a essere sguarnito», ha detto, sottolineando l'assenza di un'équipe per la disabilità adulta o il ripetersi di casi di dimissioni non protette di persone anziane sole. «Di fatto comunque da questa riforma tutta la sanità esce penalizzata - ha sottolineato il capogruppo di Fi Giuseppe Nicoli -. Poco secondo me stanno facendo per difenderla sia l'assemblea dei sindaci sia i sindaci del Monfalconese». Alla riunione della commissione era comunque presente il neosindaco di Turriaco Enrico Bullian.
Laura Blasich
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