Bolzonello tenta di esorcizzare Pordenone

Il vice di Serracchiani impegnato a blindare i sindaci di centrosinistra ad Azzano Decimo, Maniago e Casarsa della Delizia
Di Marco Ballico

UDINE. Ad Azzano Decimo si deciderà tutto domenica 11 giugno. Niente secondo turno, come sarebbe stato possibile in una città che ha superato i 15mila abitanti, giacché per la poltrona di sindaco si presentano in due: l’uscente Marco Putto e Angelo Segatto, la più classica delle sfide tra centrosinistra e centrodestra. Putto, cinque anni fa, è riuscito a interrompere lo storico dominio leghista e ora ci riprova, forte di una coalizione ulteriormente allargata. Di certo è la partita più importante nel Pordenonese, provincia in cui andranno al voto anche i popolosi Maniago, Fontanafredda, Prata, Casarsa e Aviano (tutti a guida centrosinistra tranne Prata) e i più piccoli Vito d'Asio, Cimolais e Clauzetto.

Ad Azzano, non a caso, si è visto pure Sergio Bolzonello al lancio del candidato sindaco della coalizione. Per il vicepresidente della Regione, impegnato in una possibile (probabile?) scalata a piazza Unità, i risultati delle amministrative saranno di particolare importanza. Perso il capoluogo nel 2016 dopo il trionfo di Alessandro Ciriani, Bolzonello non vorrà lasciare ulteriori spazi al centrodestra almeno nei comuni più importanti di casa sua. Sarebbe un segnale non troppo confortante nell’anno precedente al voto in Regione. Di qui l’impegno con il quale l’ex sindaco di Pordenone sta seguendo le vicende locali. Putto scende nuovamente in campo con il sostegno del Pd e di Azzano Si, la lista civica fondata una decina di anni fa da Paolo Panontin, già sindaco di Azzano dal 1993 al 2002 e attuale assessore regionale alle Autonomie. Dalla sua parte, inoltre, pure Futuro per Azzano, una seconda civica formata da simpatizzanti del sindaco uscente. Dall’altra parte il centrodestra tenta di riconquistare il municipio e lo fa dopo aver risolto il confronto interno tra Forza Italia, che intendeva puntare su Vittorino Bettoli, l’ex vicesindaco dei tempi di Enzo Bortolotti, lo “sceriffo” padano diventato famoso per i divieti delle preghiere islamiche, delle costruzioni simili a moschee, del parcheggio delle roulotte dei Rom e dell’uso del burqa in pubblico, e una Lega Nord che alla fine l’ha spuntata con Segatto, ex assessore comunale con delega alla sicurezza e già comandante della polizia locale di Azzano (attualmente è coordinatore dei vigili di Porcia). Del resto, dopo le divisioni che nel 2012 costarono la sconfitta, il centrodestra azzanese ha seguito l'indicazione delle segreterie provinciali e si è unito da subito, con il contributo delle civiche Azzano 33082 e Azzano può.

Anche a Maniago il centrosinistra ripresenta il sindaco uscente, Andrea Carli, supportato da tre liste civiche di cui una raccoglie alcuni esponenti del Pd. A contendergli il Comune saranno Ilia Franzin, sostenuta da Fratelli d’Italia e Lega Nord in un centrodestra zoppo, Antonio Iracà del Movimento 5 Stelle e Ferdinando Polegato della civica Rebalton, il vulcanico ristoratore di Sequals famoso per l’imitazione di Mussolini e vari atti di protesta che un anno fa non era riuscito a raccogliere le firme per le comunali di Pordenone. Uscente di centrosinistra pure a Casarsa, Lavinia Clarotto (Cittadini), che verrà sfidata da Andrea Canzian, candidato unitario del centrodestra, mentre ad Aviano il confronto sarà tra il vicesindaco Sandrino Della Puppa e Ilario De Marco Zompit, impegnato in una non facile ricucitura dell'opposizione, e a Fontanafredda (municipio commissariato da inizio 2017) tra Attilio Bazzo (Pd), Stefano Della Flora (M5S), Luca Della Schiava (Il popolo della famiglia), Michele Pegolo (centrodestra) e gli ex primi cittadini Claudio Peruch e Loris Saldan con liste civiche. Infine a Prata l'uscente leghista Dorino Favot insegue il bis contro lo stesso avversario del 2012, l'ex azzurro Nerio Belfanti ora a capo della civica Prata Viva, ma stavolta con in più l'incognita grillina: il M5S schiera Enza Piccinin.

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