“Bomba amianto” lungo la valle dell’Isonzo

GORIZIA. A dieci chilometri a nord di Gorizia, lungo la valle dell’Isonzo, è deflagrata una “bomba” che rischia di provocare gli stessi danni - più o meno -di quella scoppiata, dagli anni Sessanta, al cantiere di Monfalcone. Questa “bomba” si chiama amianto.
Nei dintorni di Anhovo (ex Salona d’Isonzo) sono morte e moriranno decine e decine di ex lavoratori del cementificio Salonit attivo dal 1922. Lo stabilimento aveva tre linee di produzione: cemento, cemento-amianto, lamiere grecate.
La produzione è via via aumentata fino a raggiungere le 25 mila tonnellate all’anno di cui il crisotilo ha rappresentato più del 98 per cento dell’amianto utilizzato. Il crisotilo è il tipo di amianto più cancerogeno in assoluto. Il consumo di amianto ha raggiunto il picco nel decennio 1970-1980 quando al cementificio lavoravano 2500 dipendenti dei quali 600 direttamente a contatto con l’amianto.
L’Istituto pubblico di sanità di Lubiana in collaborazione con la Clinica universitaria delle patologie respiratorie e allergiche ha licenziato uno studio da far raddrizzare i capelli.
L’incidenza del mesotelioma (patologia letale legata all’esposizione all’amianto) in tutto il territorio della Slovenia (quasi due milioni di persone) è del 21,4 per ogni 100 mila abitanti. Nel distretto di Nova Gorica la percenuale sale spaventosamente: nei dintorni di Anhovo è del 170,2 e a Tolmino del 60,9. Secondo quanto affermato nello studio l’amianto ad Anhovo è stato utilizzato fino al 1996. I primi due casi di asbestosi accertati tra gli ex lavoratori della Salonit deceduti risalgono al 1981.
I tempi di latenza tra l’esposizione all’amianto e il decesso abbracciano un arco temporale medio dai venti ai quarant’anni. Ci sono poi da considerare lo stato di salute del lavoratore, il tempo in cui è stato a diretto contatto con l’amianto e l’esposizione temporale complessiva.
Un altro dato dello studio sloveno che si sovrappone a quanto accertato per il cantiere di Monfalcone riguarda le persone morte per amianto non dipendenti degli stabilimenti. Anche nel comprensorio di Anhovo ci sono molte vittime tra i familiari degli ex dipendenti Salonit. Significa che le fibre di amianto portate a casa hanno aggredito le altre persone che erano in qualche modo a contatto con gli indumenti impregnati dalle fibre invisibili.
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