Brazzano, albero distrugge la tomba di don Maghet

Un pino abbattuto dal vento si è schiantato sul sepolcro dell’amatissimo sacerdote morto nel 1991. Riparazione complicata: sepoltura non coperta da assicurazione

CORMONS. Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi. Un detto popolare che è stato completamente disatteso dalla furia del maltempo a Brazzano: nei giorni scorsi infatti una tromba d'aria ha causato la caduta di un grosso pino su una tomba piuttosto cara alla comunità di fedeli della frazione cormonese. E considerato che a pochi metri di distanza vi è il camposanto militare che ospita i Caduti della Grande guerra, del tutto risparmiato dal passaggio del maltempo, ecco che il noto motto è stato completamente ribaltato: i fanti sono stati lasciare riposare in pace, al contrario dell'amatissimo don Guido Maghet, sacerdote brazzanese doc morto nel 1991 ma mai dimenticato dalla sua comunità d'origine per il grande spessore culturale e umano che lo contraddistinguevano. La tomba del sacerdote è stata infatti completamente distrutta dall’albero abbattuto dal vento: un vicino albero è stato infatti sradicato cadendo proprio addosso alla scultura marmorea dedicata a don Maghet. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la tomba è stata rovinosamente distrutta, per il dispiacere di tutta la comunità di Brazzano che è ancora fortemente legata al proprio illustre concittadino, uno degli uomini di pensiero migliori mai nati nella frazione cormonese.

Strenuo difensore delle radici friulane del territorio, pre' Maghet è stato insegnante al liceo scientifico “Duca degli Abruzzi” nonché responsabile dell'Ufficio catechistico diocesano prima della sua scomparsa il 22 febbraio 1991. Per tutti questi motivi, il sacerdote è ancora molto amato, e ai brazzanesi fa male vedere ora la sua tomba ridotta a pezzi: «Un pino abbattuto dal vento ha mezzo distrutto la tomba di don Guido - conferma lo storico brazzanese Hans Kitzmueller, che si fa portavoce del disagio dei suoi compaesani -. Ci si attendeva che i danni venissero coperti dall'assicurazione stipulata dal Comune, ma allo stato attuale nulla è stato ancora coperto da quanto ci è stato riferito in Comune». Non è infatti chiaro se il danno possa essere coperto o meno: «Ci stanno lavorando sopra gli uffici», sottolinea l'assessore ai lavori pubblici Paolo Nardin. Sembra che uno dei problemi possa essere rappresentato anche dal fatto che il sacerdote non abbia più dopo tutti questi anni nessun parente diretto che possa reclamare ufficialmente per le condizioni della tomba. «La situazione è insomma piuttosto complicata - allarga le braccia Kitzmueller - e non si sa come fare per risolverla. Il danno è di diverse migliaia di euro: speriamo che qualcuno, Comune o assicurazione, possa coprire i costi della rimessa a nuovo del manufatto». Perché a Brazzano si può scherzare con quello che si vuole, ma non con la memoria di don Maghet, amato ancora dopo 24 anni dai suoi conterranei quasi come un santo.

Matteo Femia

Riproduzione riservata © Il Piccolo