“Bruno costruzioni” Il buco ammonta a quasi 5 milioni
Ammonta a 4 milioni e 800mila euro il buco della Bruno Costruzioni Sas, la società che fa riferimento all’imprenditore Raffaele Bruno che è stata ammessa dal giudice Giovanni Sansone alla procedura di concordato preventivo.
Curatore è stato nominato i commercialista Giovanni Turazza. L’udienza è stata fissata per il prossimo 21 dicembre.
I creditori privilegiati e cioè Fisco, banche, dipendenti e istituti previdenziali recupereranno la totalità di quanto avanzano. Mentre per i chirografari la somma che sarà versata ammonta al 35 per cento del credito avanzato.
La Bruno Costruzioni Sas è entrata già nello scorso mese di ottobre nell’orbita della società “Ghiaia di Colfosco” che fa riferimento alla famiglia Montesel originaria di Treviso. Attualmente il vincolo con la holding veneta è quello di un affitto di ramo d’azienda. Che poi - stando gli accordi sottoscritti davanti al curatore - si evolverà nel vero e proprio passaggio di proprietà con relativi acquisti di alcuni immobili da parte della società “Ghiaia di Colfosco”.
Nel crac “pilotato” l’imprenditore Raffaele Bruno, già vicepresidente della Triestina targata Fantinel e fino allo scorso anno legato da un rapporto stretto e privilegiato con la giunta comunale di centrodestra e con l’AcegasAps, sarà chiamato a pagare personalmente la somma di 240mila euro. Si tratta di beni personali. Ben poca cosa rispetto al buco di 4milioni e 800mila euro della società edile che è stato accertato dal curatore Turazza. Il commercialista era stato nominato nello scorso mese di ottobre dal giudice Sansone quando lo stesso imprenditore aveva gettato la spugna dichiarando di non essere più in grado di onorare gli impegni. Da allora ha controllato i libri contabili ma soprattutto ha verificato la legittimità delle richieste dei creditori. Fino appunto a chiudere il cerchio inviando la sua relazione al magistrato fallimentare. Bruno è indagato dal pm Federico Frezza anche per il rearto di false fatturazioni. (c.b.)
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