Buoni-pasto rimborsati e lezioni registrate

Situazione sbloccata per chi da marzo non aveva potuto fruire della mensa grazie all’intervento dell’assessore Rosolen



Una mazzata per gli studenti, a cui restano da pagare tasse e affitti nonostante molte famiglie abbiano visto il proprio reddito pesantemente ridotto dal lockdown. E un futuro incerto per gli atenei, che potrebbero vedere calare pesantemente le immatricolazioni del prossimo anno e registrare un aumento del tasso d’abbandono. Rappresentanti degli studenti, Ardiss e governance universitaria stanno cercando di trovare la quadra per ridurre al massimo gli inevitabili disagi, soprattutto sui fronti del diritto allo studio e della didattica, di un’emergenza sanitaria che ha avuto un impatto senza precedenti sul normale andamento della vita universitaria. Sul diritto allo studio ci sono alcune importanti novità per i borsisti dell’Università di Trieste: «A fine aprile si è tenuta una riunione in videoconferenza del comitato Ardiss, con la partecipazione dei rappresentanti degli studenti, della dirigenza dell’ente e dell’assessore regionale Alessia Rosolen: siamo riusciti a ottenere risultati positivi per i borsisti - racconta Nicola Stampone, rappresentante degli studenti in Ardiss -. L’ente si è impegnato a rimborsare a tutti la trattenuta mensa per i pasti non fruiti dal primo marzo in poi e a erogare l’intera borsa di studio per il primo anno e la seconda rata della borsa per gli anni successivi il prima possibile e non oltre la seconda metà di giugno».

Da questa settimana sono inoltre riaperte le aule studio all’interno delle Case dello studente, cui i residenti possono accedere nel rispetto delle regole di distanziamento sociale e protezione individuale. Previa prenotazione tramite mail all’Ardiss ora è possibile, per i residenti nelle Case dello studente, rientrare per recuperare quanto lasciato all’interno delle stanze dopo la fuga alla spicciolata per il Coronavirus. Non saranno invece permessi i rientri permanenti all’interno delle Case, se non per casi di comprovata necessità legati allo svolgimento di tirocini o laboratori. «Infine l’assessore Rosolen si è impegnata a trasmettere al Miur la richiesta di ridurre sensibilmente il numero di crediti necessari per ottenere la borsa di studio il prossimo anno, viste le oggettive difficoltà di questi mesi: riteniamo che serva un diritto allo studio potenziato per far fronte a circostanze eccezionali come quelle che stiamo vivendo», conclude Stampone. Ci sono novità anche per l’intera popolazione studentesca, risultato dell’ultima riunione della commissione studentesca per l’emergenza Covid-19 con il rettore e alcuni dei suoi delegati: «E’ stata recepita la nostra proposta di rendere disponibili le registrazioni audio delle lezioni online, in modo da poterle fruire in qualsiasi momento e bypassare i problemi di connettività - racconta Angelica Bufano, componente della commissione studentesca -. Verrà inoltre potenziato il server cui si appoggia la piattaforma Moodle, perché allo stato attuale non è in grado di supportare un’elevata quantità di materiali». Per i tirocini previsti, ma non sempre possibili, i singoli dipartimenti potranno decidere se sostituirli con altre attività e gli studenti non pagheranno una sovrattassa per la modifica dei piani di studio. Non è passata la proposta di un “semestre bonus”, utile per evitare l’incremento dei fuoricorso, mentre sulla richiesta di alzare la no tax area per venire incontro agli studenti a basso reddito la Conferenza dei rettori (Crui) è in pressing sul Miur. —





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