Burgo, fumata nera tra Regione e Spinoglio

L’incontro tra l’imprenditore ferrarese e gli assessori Bini e Rosolen non accelera la riconversione della Cartiera
Foto BRUNI 20.02.2019 Operai della Burgo in corteo
Foto BRUNI 20.02.2019 Operai della Burgo in corteo



Si riparte dalla prima casella, come nel giro dell’oca. La vertenza Burgo si gioca sui soldi e sui nervi. Ieri pomeriggio nel governatorato di piazza Unità Giulio Spinoglio, patron della Cartiera di Ferrara e candidato a riconvertire una parte della fabbrica di Duino, accompagnato dal presidente di Confindustria Venezia Giulia Sergio Razeto, ha detto agli assessori regionali Sergio Bini e Alessia Rosolen che il ruolo di Burgo resta imprescindibile nell’operazione destinata a passare dal patinatino editoriale al cartone da imballaggio. Osservazione abbastanza lapalissiana, se non fosse che le parole di Franco Montevecchi, capo-personale della Burgo, hanno lasciato il segno sul 74enne imprenditore monferrino: il ventilato disimpegno del grande gruppo, a fronte del netto peggioramento della situazione produttivo-commerciale di Duino, ha quindi consigliato Spinoglio a chiamare caffè. Montevecchi ha dichiarato che, con un calo di quasi un quarto delle commesse, neanche i superstiti 225 posti sono «in sicurezza». Così Spinoglio si è rivolto a Bini & Rosolen. Chi ha fatto le carte per il pirogassificatore? Burgo. Chi fornisce energia per il funzionamento della Linea 2 se e quando sarà riconvertita? Burgo. Chi cede l’impianto a un prezzo agevolato? Burgo. Allora - dice Spinoglio - ogni ragionamento sul futuro della Linea 2 deve avere Burgo quale necessario interlocutore. A sottolineare la sovranità limitata della Cartiera di Ferrara in terra duinese, ci sono le disponibilità finanziarie. Durante l’incontro Spinoglio ha riferito che la potenzialità d’intervento ferrarese arriva a 10 milioni. La newco, chiamata un domani a contenere e a governare la Linea 2, è stata costituita con un capitale sociale di 50 mila euro, un classico chip. Insomma, una dotazione non sufficiente a procedere nell’investimento senza l’apporto pubblico (vedi Friulia). A fronte dell’ennesimo banco di sabbie mobili, Bini & Rosolen hanno dovuto abbozzare, rinviando ogni decisione sull’entità dell’intervento a un tavolo “a tre” da tenersi con Burgo e con Spinoglio. «Nel corso di tale incontro - riporta una nota della Regione Fvg - Burgo dovrà illustrare con precisione le proprie intenzioni per il futuro dello stabilimento e chiarire le posizioni espresse recentemente a mezzo stampa».

Già, ma cosa vorrà Burgo? Visti i precedenti di Electrolux e Wärtsilä, una mezza idea ci sarebbe. Qualche generico riferimento su ammortizzatori sociali, che siano effettivamente finanziati, e sulla bolletta energetica ha cominciato a circolare. E lunedì alle ore 14 le “rsu” saranno ad Altavilla Vicentina per vedersi con l’azienda. —



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