Burlo all’avanguardia nella lotta all’autismo

Consegnati i primi attestati di un nuovo metodo di terapia. Numeri in crescita: 19 casi rilevati nel 2015
Di Pierpaolo Pitich

Una diagnosi precoce della sintomatologia e un percorso di trattamento inserito in una rete integrata di servizi. Si chiama Esdm (Early Start Denver Model) ed è un modello nato circa dieci ami fa negli Stati Uniti e ripreso dai più importanti istituti medico scientifici italiani per una rapida individuazione dell’autismo nei bambini di pochi mesi. Un percorso formativo rivolto al personale medico ed educativo, partito nel 2012 sotto l’organizzazione dell’Azienda per l’assistenza sanitaria triestina, con la collaborazione del Burlo Garofolo e dell’Azienda sanitaria isontina, che ieri ha vissuto la consegna dei primi cinque attestati di terapista Esdm nella cornice del consiglio comunale.

Un modello che vede il coinvolgimento di pediatri, medici specialisti, ma anche di operatori, educatori, insegnanti e della stessa famiglia, tutti con un ruolo attivo nei vari momenti della vita quotidiana del bambino e impegnati a impostare le attività basiche carenti. I risultati illustrati nell’incontro di ieri hanno evidenziato come il trattamento precoce aumenti di 40 volte la probabilità di ridurre la severità della sintomatologia.

Rischi dell’autismo che peraltro sono in costante aumento negli ultimi anni: dalle 2 diagnosi su bambini inferiori ai 36 mesi riscontrate al Burlo nel 2009 si è passati alle 19 dello scorso anno, mentre nel 2016 sono finora 8 i casi rilevati con una proiezione che potrebbe arrivare a fine anno a quota 32. Ma la diagnosi precoce è in grado di migliorare il quadro generale: il metodo Esdm nei bambini trattati al Burlo ha fatto in modo che dopo un anno si registrasse un aumento medio del Qi di 12,5 punti, in particolare sul fronte dell'area del linguaggio. «L’autismo è un problema che non riguarda solo i bambini, ma le famiglie e la stessa società» ha affermato Nicola Delli Quadri, commissario straordinario Aas1. «Una problematica che va intercettata al più presto con la consapevolezza che esiste e che va affrontata tutti insieme». Per Gianluigi Scannapieco, direttore generale Burlo Garofolo «si tratta di un tema delicato che va sviluppato con rigore scientifico, attraverso un percorso di integrazione ed un corretto approccio metodologico». Il sindaco Cosolini e l’assessore all’educazione Grim hanno sottolineato «l’importante passo in avanti nella capacità di anticipare i segnali della patologia, frutto di un lavoro di squadra nel quale si inserisce il supporto dei servizi educativi del Comune». A tirare le fila l’assessore regionale alla Sanità Maria Sandra Telesca che si è soffermata su come «sia necessario il coinvolgimento delle diverse professionalità, dove l’aspetto fondamentale è quello della comunicazione», anticipando che la Regione sta elaborando «un documento complessivo sull’autismo che prevede l’integrazione di una rete globale». La cerimonia si è conclusa con la consegna degli attestati di terapista Esdm a Marcella Guerrieri, Francesca Placer, Antonella Celea, Monica Stocchi e Sara Frisari.

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