Burlo, sigarette vietate anche all’esterno

Via i punti nei quali si poteva fumare, arrivano cartelli di invito a smettere: se non basterà, multe
BRUNI TRIESTE 06 02 07 OSPED. BURLO GAROFALO
BRUNI TRIESTE 06 02 07 OSPED. BURLO GAROFALO

Stop al fumo in tutta l'area dell’Ospedale infantile Burlo Garofolo: il divieto riguarda sia le sigarette tradizionali che le elettroniche. Scompaiono i “punti blu” situati nel giardino dell’ospedale, che garantivano ai fumatori la possibilità di ritrovarsi in precise zone. Parte così la forte campagna antifumo decisa, di concerto con il Comune, dalla dirigenza del “Burlo”. «I fumatori oramai avevano invaso l’intero giardino – spiega il direttore sanitario dell’ospedale, Dino Faraguna – andando oltre le aree circostanti i “punti blu”. Abbiamo deciso di avviare questo progetto che, oltre a rendere anche il giardino del “Burlo” area libera dal fumo, punta a sensibilizzare tutti sulla necessità di smettere di fumare. Il presupposto è indiscutibile. Il fumo è deleterio tanto per la salute dei fumatori quanto per quella di chi subisce il fumo passivo, ma è altrettanto importante che una struttura dedicata all’infanzia e ai nuovi e futuri genitori svolga una funzione educativa. «Non è possibile – conclude Faraguna - che un'area ospedaliera tolleri capannelli di fumatori. Puntiamo a fare come all'estero, dove tutte le strutture ospedaliere beneficiano di un'area di almeno due chilometri di franchigia dal fumo».

I segnali che indicavano i “punti blu” saranno sostituiti da cartelli che invitano a smettere di fumare. La direzione del “Burlo” ha scelto la linea morbida ma se gli inviti non dovessero sortire effetto potrebbero comparire segnali con l’indicazione dell’ammontare della multa a carico di chi fuma.

L’iniziativa ha il patrocinio del Comune. «La prevenzione – commenta l’assessore per le Politiche sociali Laura Famulari – è fondamentale per il benessere della comunità e per ridurre gli elevati costi sociali e sanitari correlati alle conseguenze del fumo». «I fumatori – osserva Stefano Russian, medico addetto alla salute dei lavoratori del “Burlo” – dimenticano ictus, infarti, malattie polmonari che possono provocare invalidità e handicap pesanti per chi li subisce e sono molto costosi per il sistema sociale». Russian ha anche ricordato che a Trieste un terzo della popolazione è formata da fumatori, «dato superiore alla media nazionale che è del 28%. Trieste è la provincia in cui si rispetta meno che nel resto del Friuli Venezia Giulia la norma che sancisce il divieto di fumo nei posti di lavoro». L’assessore ai Lavori pubblici Andrea Dapretto ha intanto annunciato che «saranno collocati raccoglitori per i mozziconi vicino agli ingressi del “Burlo” e sarà esteso ad altre aree il divieto di fumo già esistente in parchi e giardini».

Ugo Salvini

Riproduzione riservata © Il Piccolo