Caccia ai venditori abusivi di frutta-verdura

Bloccato un camion con la merce esposta. Agenti in borghese in spiaggia individuano due con ceste di cocco e spiedini misti
Di Antonio Boemo

GRADO. Continua con decisione la lotta contro i venditori abusivi. Dopo i già numerosi interventi effettuati nei giorni scorsi quando al centro dell’attenzione sono stati oggettistica e capi di abbigliamento estivi (braccialetti, collanine, bandane, parei, capellini, ecc.), nelle ultime giornate i controlli eseguiti dagli agenti della Polizia Locale sono stati incentrati in particolare sulla vendita abusiva di frutta e verdura. Controlli sulle strade e piazze, ma anche in spiaggia.

E mentre l’oggettistica sequestrata finisce in beneficenza, gli alimenti finiscono nella spazzatura. Un vero e proprio paradosso a pensare alle tante persone che patiscono la fame. Ma le leggi e i regolamenti non consentono altre vie. Angurie, meloni, frutta di ogni genere gettate tra i rifiuti organici. Stessa fine anche per alcune casse di pesce azzurro che erano avanzate dalla “sardelada” dei Patroni. I responsabili dell’associazione avrebbero voluto, come accadeva semplicemente un tempo (e lo facevano in tanti) portarle magari alla Casa di Riposo, ma non è più possibile. Ormai le mense, anche quelle scolastiche e degli asili, sono sottoposte a rigidi controlli e a diete da seguire alla lettera. Non si sgarra. C’è inoltre la questione della tracciabilità del prodotto.

Un commerciante stava ponendo in vendita lungo viale Italia, in Città Giardino, della frutta e della verdura che era sistema nel camion, senza la prevista autorizzazione per il commercio in forma itinerante. Quindi commercio abusivo su aree pubbliche poiché privo di autorizzazione. Il tutto a fronte di una sanzione di 2.500 euro e del sequestro ai fini della confisca della merce: 7 casse e mezza di pesche, 132 meloni, 20 chili di pere, 13 angurie e 3 casse di radicchio rosso. L’autista proveniva dalla Campania, così come della stessa regione, napoletani per l’esattezza, sono due venditori che una pattuglia in borghese dei vigili urbani ha “pizzicato”, uno nella spiaggia della Costa Azzurra e l’altro in quella gestita dalla Git: entrambi vendevano abusivamente cocco e altra frutta ai bagnanti. Erano privi di autorizzazione dell’Autorità marittima. Anche in questo caso, 2.500 euro di multa a testa e sequestro della merce: 52 spiedini di cocco, 20 spiedini di frutta mista, 4 cestini di ciliege, 2 cestini di fragole, 3 cestini di melone, 4 cestini di ananas, un cestino di anguria. L’intervento è avvenuto anche a seguito delle lamentele avanzate da più turisti che avevano segnalato la presenza di questi venditori sulle spiagge e le condizioni igienico-sanitarie precarie della frutta che viene trasportata sulla sabbia senza copertura di alcun genere e rimane per ore sotto il sole, sciacquata con acqua non corrente.

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