Caccia al cinghiale Ferito dal compagno

Gravissimo uomo di 35 anni centrato da uno degli altri soci della “Lane” con cui era uscito per la battuta sul Maggiore
Di Andrea Marsanich

FIUME. Sono partiti in tre per una battuta di caccia al cinghiale: padre, figlio e un loro vicino di casa, tutti residenti nel comune di Mattuglie, a monte di Abbazia (regione di Fiume). Le condizioni erano perfette, i tre cacciatori esperti e conoscitori dell’area sulle pendici del Monte Maggiore. La battuta di caccia è sfociata però in un gravissimo incidente che ha visto il vicino di casa, 59 anni, fare fuoco e ferire con la sua carabina l’amico di 35 anni. Forse ha pensato che quel fruscio di rami e foglie segnalasse la presenza di un cinghiale. O forse è scivolato e ha premuto inavvertitamente il grilletto. Fatto sta che le condizioni del giovane colpito sono subito apparse gravi. Al momento la polizia di Abbazia è ancora al lavoro per determinare le cause all'origine dell'incidente di caccia e ha già ascoltato l’uomo che ha sparato. Il 35enne è stato invece trasportato d'urgenza al Centro clinico-ospedaliero di Fiume. Secondo i medici è ancora in pericolo di vita, ma le sue condizioni vengono ritenute stabili e non c'è stato alcun peggioramento.

Da quanto diffuso dalle forze dell'ordine, i tre erano provvisti di regolare permesso di caccia per il periodo in cui si può entrare in azione contro i cinghiali. Gli inquirenti hanno escluso che il 59enne abbia sparato intenzionalmente contro il cacciatore più giovane, e hanno parlato di incidente fortuito. I tre sono iscritti alla società venatoria Lane di Abbazia: il drammatico episodio è accaduto nell'area boschiva chiamata Dolica, una decina di chilometri da Mattuglie, zona dove la società Lane ha la concessione per attività venatorie. «Era da 20 anni che non registravamo un incidente di caccia - ha dichiarato ol presidente di Lane, Dusan Musco - si tratta di cacciatori locali entrati molte volte in azione nella zona di Dolica e senza mai alcun problema. Persone esperte e prudenti. L’importante è che il ferito possa riprendersi in tempi brevi».

La società Lane conta una novantina di iscritti, la zona venatoria di pertinenza si estende su un territorio di circa 9mila ettari. È un'area che va dall'entroterra di Abbazia, toccando il versante orientale del Monte Maggiore, il noto bosco di Castua e le pendici orientali della Cicceria, la regione settentrionale dell'Istria. L'ultimo grave incidente venatorio nel Quarnero si verificò nel 2010, quando un cacciatore di 82 anni fu aggredito, a circa 20 chilometri di distanza da Fiume, da un’orsa che difendeva il suo cucciolo. L'anziano si era ripreso.

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