Caccia al ponte romano nello Stella

Campagna di archeologia fluviale sulle tracce del manufatto che faceva parte dell’antica via Annia
Di Elena Placitelli

AQUILEIA

Ricordate “Stella 1”, il relitto navale di epoca romana, venuto alla luce nel 1981 dalle acque del fiume Stella? Tante altre grandi ricerche connesse sono in programma nel 2012: a luglio gli studenti di archeologia dell’Università di Udine cominceranno un’altra campagna sullo Stella, il primo corso d’acqua italiano interessato a un progetto di archeologia fluviale. La notizia è trapelata ieri ad Aquileia, in chiusura del convegno organizzato dal Gruppo archeologico aquileiese per i 30 anni dalla fondazione. É emerso così che, quest’estate, gli archeologi subacquei dell’ateneo udinese andranno alla ricerca dell’antico ponte romano, scoperto all’altezza di Palazzolo nello stesso periodo dello “Stella 1”, all’inizio degli anni Ottanta. Ad oggi si sa solo che il ponte attraversava lo Stella e faceva parte della via Annia, l’antica strada che dal II secolo a.C. ha collegato Aquileia a Ravenna verosimilmente fino all’epoca medievale.

Per capire come il ponte era fatto, insieme ai colleghi statunitensi, 10 studenti universitari della facoltà di Udine indosseranno maschera e bombole d’ossigeno per immergersi nelle acque dello Stella. L’operazione consisterà nel ripulire dalla vegetazione i resti del ponte, composti da pilastri in muratura che s’intravedono solo quando nel fiume c’è poca acqua. Per questo la campagna di scavi partirà d’estate, quando le precipitazioni piovose sono basse. Gli antichi pilastri sono situati 60 metri più a Sud del ponte recente, che oggi attraversa il fiume a Palazzolo, lungo la statale 14 nel tratto fra Latisana e San Giorgio. Sul fondale del fiume verranno inoltre effettuati nuovi scavi, per vedere come erano fatte le fondazioni dell’antico ponte. La ricerca non si limita a rilevare come era fatta l’infrastruttura romana. Gli archeologi ipotizzano che nei pressi del ponte sorgesse un piccolo porto di attracco per le navi romane. Se ciò fosse vero, su questa banchina, insieme alle altre imbarcazioni, sarebbe approdato anche il famoso “Stella 1”. Questa è almeno la tesi di Massimo Capulli, docente di archeologia subacquea dell’Università di Udine che coordina il progetto “Anaxum” (nome latino del fiume Stella) in collaborazione con l’Università del Texas e della Soprintendenza. Secondo Capulli, il porto era l’incrocio tra la via Annia e lo Stella e legava l’entroterra alla laguna e al mare. «A questo serve l’archeologia fluviale – illustra il professore -, che non si occupa di un sito ma della ricostruzione attraverso il tempo del paesaggio fluviale, uomini e ambiente compresi». Le nuove ricerche sull’antico ponte dello Stella sono la terza fase di un progetto didattico che ha lavorato per tutto il 2011 grazie ai contributi della Fondazione americana “Pro Mare”. «Prima - riprende Capulli – abbiamo condotto una campagna di scavo sul relitto “Stella 1” con l’Università del Texas. Poi, con l’Istituto di scienze marine del Cnr di Bologna, abbiamo studiato il fondale per capire la morfologia del fiume tramite appositi strumenti». Le ricerche in programma per il 2012 sono state parzialmente finanziate: gli archeologi sono in attesa di un contributo pubblico italiano.

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