Cala il gelo sulla proposta per la scuola: «Un errore stare in aula tutto giugno»

Sindacati contro il piano Draghi: soluzione semplice a un problema complesso. «Come se finora non sia stato fatto nulla»
09/02/2021 Roma, secondo giro di consultazioni del presidente del Consiglio incaricato. Nella foto Mario Draghi
09/02/2021 Roma, secondo giro di consultazioni del presidente del Consiglio incaricato. Nella foto Mario Draghi

ROMA Toni freddi, parole di circostanza se non di evidente critica hanno accolto l’idea del presidente incaricato Mario Draghi di estendere le lezioni almeno fino alla fine di giugno. Come d’altronde sono state accolti in passato altri tentativi di questo tipo.

«Le parole di Draghi lasciano perplessi – sostiene la segretaria dello Snals, Elvira Serafini – nell’affermare che l’anno scolastico debba proseguire, mostra di dare per scontato che nulla fino ad oggi sia stato fatto, annullando con un colpo di spugna tutto il lavoro di mesi e comunicando alle famiglie e agli alunni la sensazione che quanto finora costruito insieme non rappresenti nulla, anzi, sia stata una mera perdita di tempo».

Anche Madalena Gissi, segretaria generale della Cisl scuola, avverte: «La scuola è stata aperta», quindi «se bisogna rimodulare, bisogna capire perché; se si pensa ai ragazzi con difficoltà, a chi ha avuto problemi di connessione, a chi appartiene a ceti deprivati e così via. È chiaro che la valutazione va fatta da parte delle scuole per valutare quali possono essere gli interventi. Abbiamo ancora 4 mesi per intervenire, quindi si può iniziare subito un percorso integrativo».

Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc-Cgil: «Il tema del recupero degli apprendimenti esiste e siamo pronti a discuterne, ma la soluzione non può essere il prolungamento generalizzato del calendario, che appare una soluzione semplice ad una situazione invece complessa e variegata». La risposta – prosegue – «non può che essere la valorizzazione dell’autonomia scolastica». Per il segretario della Uil Scuola Pino Turi «una proposta estemporanea è una non-proposta».

L’eventuale allungamento del calendario scolastico è una decisione che però va presa affrontando anche il nodo della maturità da cui dipende il numero di professori di cui le scuole potranno disporre nel mese di giugno per lezioni e progetti: siamo a febbraio ma la crisi di governo ha portato a un rallentamento nella decisione della modalità di svolgimento. I Cinque Stelle sono a favore di un colloquio sul modello dello scorso anno, mentre il Pd vorrebbe una prova scritta di italiano, oltre all’orale. Nel frattempo gli studenti aspettano. —


 

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