Cala il sipario su Bisiacaria.com

Dopo 9 anni il popolarissimo portale che toccò i 33mila iscritti non sarà più attivo: internauti in lutto

di Tiziana Carpinelli

Per Facebook non c’è crisi, non ci sono precipizi, ma un mondo, sì parallello a quello reale, in continua e costante espansione. Per Bisiacaria.com, localissimo antesignano di tutte le web community che nel 2008 conquistò la vertiginosa soglia dei 33mila iscritti, è invece arrivato il momento della deadline.

Le cose belle, si sa, sono destinate prima o poi a finire e neppure quelle virtuali fanno eccezione alla regola. Ma pur consapevoli di ciò, sono stati in centinaia, ieri, a tirare fuori il fazzoletto e digitare innumerevoli post inzuppati di nostalgia per comporre il proprio, personalissimo addio al popolare sito. C’è chi lo ha fatto in modo brioso, chi ha ricordato i momenti di spensieratezza regalati e chi ha schiettamente ammesso: «Se non ci fossi stata tu, Bisiacaria.com, non avrei conosciuto mia moglie e non sarei diventato papà».

A comunicare la ferale notizia, domenica, è stato Fabio Fumis, nick Redbaron76, il web master del portale, cioé colui che nove anni prima, in una stanzetta a Padova, aveva gettato i semi di quello che di lì a poco sarebbe sbocciato come un social network tra i più cliccati in regione (e non solo). Fumis, con lo strumento più congeniale, cioé il video, ha creato un “muro” virtuale su cui i tanti iscritti di Bisiacaria.com potranno lasciare un messaggio di commiato. E in molti hanno risposto all’invito, tralasciando per un attimo il profilo di Facebook per dedicarsi al portale dei bisiachi, ufficialmente smantellato ieri.

A spiegare cosa ha rappresentato, questo sito, per i monfalconesi è lo stesso web master (negli anni supportato dai due soci Gianni Buccarella e Federico Miniussi): «In un tempo insospettabile, non ancora dominato dai mega social-network internazionali e dai facili “Mi piace”, quando le amicizie nascevano ancora nelle piazze, nelle scuole e nei bar di paese, Bisiacaria.com ha saputo prendere il meglio dei rapporti umani e diffonderlo verso tutte quelle persone che mai e poi mai avrebbero avuto l’opportunità di conoscersi e frequentarsi in altro modo. Molte amicizie sono nate così, molte coppie si sono formate, altre si sono lasciate e molti, moltissimi bambini semplicemente esistono grazie a questo portale e alla bella storia d’amore dei loro genitori, che Bisia ha contribuito a far incontrare ed unire».

Ma allora come mai è calato il sipario? Crisi e una spietata concorrenza. «Era diventato troppo costoso portare avanti un sito ormai frequentato da poche persone che, credo, non avranno difficoltà a iscriversi da un’altra parte - replica Fumis -. È un po’ come il discorso della spesa: nessuno si reca più alla bottega sotto casa perché c’è il centro commerciale. Il più grande mangia il più piccolo: è inevitabile».

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