Calci e pugni alla promessa sposa, arrestato un 27enne a Monfalcone

In carcere un uomo con doppia cittadinanza, italiana e sudamericana. All’origine delle liti critiche sulle faccende domestiche

Tiziana Carpinelli
Una volante della Polizia durante un intervento
Una volante della Polizia durante un intervento

Cronaca di violenza, ancora una volta, tra le quattro mura domestiche. La sirena del codice rosso si riaccende nella Bisiacaria. Agenti della Volante del Commissariato di via Foscolo hanno arrestato in flagranza di reato un giovane di 27 anni che malmenava la fidanzata, forse promessa sposa, di cinque anni più giovane. Quando sono arrivati nell’abitazione l’hanno trovata con una vistosa protuberanza alla testa, poco prima presumibilmente raggiunta da percosse.

È il caso numero 52, dato che si riferisce alle attività di indagine avviate da gennaio sul territorio. Una media di cinque codici rossi al mese, nel perimetro mandamentale, affrontati dalla Polizia di Stato.

Tutto scaturisce in una domenica di sole, tre giorni fa. Sono le 9.30 quando una giovane, poco più che ventenne, si rivolge al numero unico di emergenza, il 112. Straniera e in posizione irregolare in Italia, infilando qualche parola d’inglese, spiega di trovarsi in difficoltà e la Volante corre da Monfalcone.

Di lì a poco scatta l’arresto del suo compagno, per l’accusa di aver picchiato in diverse occasioni la giovane, latinoamericana. Con pugni, calci, sberle. Dove il colpo arriva, arriva. Gli agenti ricostruiscono il rapporto tra i due.

Il fermato, che ha doppia cittadinanza, italiana e sudamericana, si era legato sentimentalmente alla ragazza, che aveva portato qui dal paese d’origine con la promessa di convolare a nozze. Ma alla prova della vita comune, qualcosa deve aver vacillato. All’origine dei diverbi, anche motivi futili, legati al disbrigo di faccende domestiche, come stirare e lavare i panni, imbastire un pasto a tavola.

Domenica, dunque, la lite, poi degenerata fino ad arrivare alle mani. La ragazza che in qualche modo riesce a raggiungere il telefono e a chiamare aiuto. La corsa della Volante, l’ingresso degli agenti a salvarla dal presunto aggressore, secondo la prima ricostruzione dei fatti. La vicenda, ancora al vaglio.

La fase è quella, embrionale, delle indagini preliminari. L’uomo, domenica trasferito alla casa circondariale di Gorizia, in attesa dell’evoluzione dell’iter. Spartiacque l’udienza di convalida dell’arresto, attesa in queste ore. Proprio perché alle prime battute, per l’indagato vige la presunzione d’innocenza, fino all’eventuale terzo grado di giudizio.

Per la vittima del codice rosso, da quattro mesi in Italia, è scattata la denuncia per l’irregolare posizione, ma la giovane, parte lesa di ipotizzata violenza domestica, potrebbe richiedere al magistrato uno speciale permesso di soggiorno di sei mesi. È ora in una residenza protetta. 

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