Calcinacci giù dalla parete dell’asilo
Per fortuna non c’era alcun bambino nei paraggi quando il pezzo d’intonaco si è improvvisamente staccato da una parete del prefabbricato che ospita la scuola d’infanzia Vrabec di Basovizza, cadendo sul pavimento. «Un pezzo di cemento lungo una cinquantina di centimetri e spesso 5 che preferisco non pensare cosa avrebbe potuto provocare colpendo qualcuno», spiega Damijan Krismancic, membro del Comitato dei genitori della materna di Basovizza.
Il fatto è accaduto nei giorni scorsi, a qualche settimana da un analogo episodio verificatosi nella scuola Fonda Savio. I calcinacci in quel caso colpirono un’alunna fortunatamente in modo non grave, una conferma dello stato di precarietà in cui versa buona parte del patrimonio edilizio scolastico triestino. Solo poche settimane fa gli stessi genitori della scuola d’infanzia carsolina avevano denunciato il degrado del giardino della struttura, falciando personalmente l’erba alta in modo da permettere a scolari e insegnanti di poter giocare e far lezione all’aperto. «Questa volta non si tratta di manutenzione - continua il genitore - ma di ben peggio. L’intonaco è caduto nella stanza dove faceva lezione la sezione di lingua italiana, ma avrebbe potuto succedere ovunque. La scuola è fatiscente, e noi continuiamo a segnalare al Comune deficienze e problemi che l’affliggono da diverse stagioni. Dopo questo episodio riteniamo che la misura sia colma, afferma Krismancic. La Vrabec è sovraffollata, specialmente la sezione di lingua slovena, e non si può andare avanti a rattoppi e interventi una tantum. La verità è che non si vede chi abbia voglia di investire nell’istruzione, e a farne le spese sono delle intere comunità. Non possiamo essere solo noi utenti a denunciare queste situazioni di degrado».
Secondo i genitori a poco sarebbe servito un intervento manutentivo eseguito al tetto dell’edificio tre anni fa. Continuano a esservi delle infiltrazioni, e l’umido penetra nell’edificio interessando pareti e interstizi.
Per l’amministrazione comunale risponde l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Dapretto: «Sono costernato e dispiaciuto per l’accaduto. Ma quel che è peggio – sospira – è che mi trovo ancora una volta a evidenziare come le restrizioni del Patto di stabilità ci impediscano di porre rimedio. Abbiamo provveduto a controllare l’aula e condurremo la verifica statica sull’edificio. Della situazione allarmante del nostro patrimonio scolastico abbiamo fatto partecipi Prefettura e Regione, ma senza quattrini siamo privi degli strumenti per intervenire».
Maurizio Lozei
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